Se “il mare è il nuovo spazio”, come dichiarato da Paolo Cerioli di Fincantieri alla Italian Tech Week 2024, il potenziale del settore subacqueo e delle tecnologie dual-use permettono di puntare alla neutralità carbonica entro il 2035, integrando carburanti alternativi e soluzioni all’avanguardia come il “digital twin” per ottimizzare la gestione delle navi e ridurre l’impatto ambientale
Esplorare le scelte tecnologiche che plasmeranno il futuro è l’obiettivo dell’Italian Tech Week 2024 che si svolge alle OGR di Torino dal 25 al 27 settembre. Con il motto “Sliding Doors on Tomorrow”, l’evento riunisce 140 speaker da 15 Paesi creando un’atmosfera di confronto tra imprenditori, investitori, leader ed accademici per creare soluzioni innovative per le prossime generazioni.
Certamente non poteva mancare il dibattito sulla sostenibilità del futuro, inaugurato durante la seconda giornata, dove il panel “The next wave: sustainable marine fuels and the transformation of naval mobility” ha messo in evidenza come l’industria marittima stia affrontando una trasformazione epocale. Spinta dalla necessità di adottare pratiche sostenibili e di implementare tecnologie innovative, il settore navale si trova di fronte a sfide senza precedenti.
Esperti di primo piano si sono riuniti per discutere il futuro dei carburanti marini sostenibili e le nuove prospettive per la mobilità navale. Paolo Cerioli, head of innovation di Fincantieri, Andrea Siciliani di TechEnergy Ventures, e Carlo Giorgio Visconti, professore del Politecnico di Milano, hanno offerto uno sguardo approfondito su come la sostenibilità potrebbe ridefinire il futuro dei trasporti marittimi.
Paolo Cerioli ha aperto il discorso portando come esempio l’impegno di Fincantieri a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2035, anticipando il target globale fissato per il 2050. “Abbiamo già ridotto del 32% la nostra impronta di CO2 nel 2022”, ha dichiarato, rimarcando il ruolo fondamentale delle tecnologie dual-fuel, delle celle a combustibile e dell’idrogeno nella strategia dell’azienda. Cerioli ha sottolineato che la decarbonizzazione del settore navale è complessa e dipende da molti fattori, tra cui quelli tecnici, operativi, economici e sociali. “Non esiste una soluzione unica,” ha detto, “ma stiamo lavorando per integrare una gamma di tecnologie e carburanti alternativi, come metanolo, idrogeno e ammoniaca.”
Andrea Siciliani ha ampliato il discorso, osservando invece che la vera sfida non è solo la produzione di carburanti alternativi, ma anche il loro costo. “Perché la transizione energetica sia sostenibile, non basta che i carburanti siano verdi, devono essere anche economici”, ha spiegato, evidenziando che l’Italia, pur essendo un leader nelle pubblicazioni scientifiche, è indietro nel tradurre questa ricerca in innovazione concreta. Siciliani ha inoltre menzionato l’importanza di una filiera energetica pulita a monte e a valle, un tema collegato all’approccio integrato di Fincantieri, che si impegna non solo nella costruzione di nuove navi, ma anche nella gestione e nell’ammodernamento delle flotte esistenti per ridurre l’impatto ambientale complessivo.
Allo stesso modo, Carlo Giorgio Visconti ha elogiato Fincantieri per il suo impegno nell’adozione di combustibili sintetici e biofuels, ma ha sottolineato che una delle chiavi per il futuro sarà la capacità di produrre questi carburanti in modo efficiente. In linea con quanto espresso da Cerioli, Visconti ha spiegato che la sfida non riguarda solo l’utilizzo di nuove tecnologie, ma anche la loro integrazione e ottimizzazione per far fronte alla crescente complessità delle navi moderne.
Cerioli ha inoltre illustrato l’importanza della digitalizzazione nella gestione delle navi. “La transizione energetica va di pari passo con la transizione digitale”, ha affermato, spiegando come Fincantieri stia utilizzando il concetto di digital twin per ottimizzare la progettazione, costruzione e operazione delle navi, riducendo i consumi energetici e anticipando potenziali guasti. La combinazione di innovazione digitale e sostenibilità energetica è al centro dell’approccio di Fincantieri, che punta a offrire ai propri clienti soluzioni tecnologicamente avanzate e flessibili.
Per concludere l’evento, Cerioli ha puntato il focus sul settore subacqueo, che ha descritto come “la nuova frontiera”, sottolineando come il dual-use delle tecnologie marittime si applichi anche all’ambito subacqueo, con opportunità tanto per la difesa quanto per l’uso civile. Il potenziale di esplorazione e sfruttamento dei fondali marini, che coprono il 70% del nostro pianeta, presenta sfide tecnologiche legate alla comunicazione subacquea, all’intelligenza artificiale per la gestione dei veicoli senza equipaggio e alla sicurezza informatica, tutte aree in cui Fincantieri sta investendo risorse significative.