Skip to main content

Tutte le baruffe di Renzi, Cuperlo e Civati all’assemblea Pd

Auditorium della Conciliazione, si fa per dire. Si apre oggi alle 17 vicino a piazza San Pietro l’assemblea nazionale del Pd che dovrebbe portare a regole condivise del Congresso. Ma per ora la Commissione dedicata non è riuscita a trovare il compromesso sul testo da far votare al parlamentino del partito.

Un parlamentino composto da 939 delegati, eletti quattro anni fa e quindi molto poco rappresentativi degli attuali equilibri di Largo del Nazareno.

I nodi sul tavolo sono tanti. A partire dalla data stessa del Congresso che secondo statuto dovrebbe essere il 7 novembre. Matteo Renzi sa che è quasi impossibile rispettare quella scadenza ma preme perché sia il più presto possibile, al più tardi il 24 novembre. Non hanno fretta invece i sostenitori dell’altro pretendente alla segreteria, Gianni Cuperlo, che vorrebbero far slittare le primarie a dicembre.

Altro tema forte è quello delle primarie regionali. Renzi le vorrebbe in contemporanea con le nazionali in modo che se venisse eletto, si ritroverebbe una squadra renziana anche sul territorio. I bersaniani invece puntano a posticiparle a dopo le europee per sbarrare la strada all’avanzata del giovane sindaco visto che sulla carta c’è tempo fino a due anni dall’elezione del segretario. Sempre “in loop” il ritornello segretario-candidato premier con Renzi che preme (questa volta) perché tutto rimanga com’è con l’automatismo tra le due figure.

Come contorno, tante questioni e malumori, tra cui l’ultimo lanciato come “J’accuse” a Pier Luigi Bersani da Renzi ma drammaticamente reale: cioè il dimezzamento degli iscritti al Pd. Oggi, in contemporanea all’apertura del Congresso che durerà fino a domani pomeriggio, Fabrizio Barca, Pippo Civati, Debora Serracchiani, Laura Puppato, Goffredo Bettini e Felice Casson hanno lanciato un appello agli elettori affinché si iscrivano al partito per “ampliare la base della nostra democrazia interna e avere una leadership autorevole, riconosciuta e pienamente legittimata”.



×

Iscriviti alla newsletter