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Verso la hyper smart society. Ecco la nuova edizione de Il Verde e Blu Festival

Il Verde e Blu Festival, dove il Verde sta per sostenibilità e il Blu per il digitale, confezionerà tre giornate di dibattiti, incontri, talk show e molto altro per discutere di una società più sostenibile, resiliente e umano-centrica. E di un futuro che sembra sempre più vicino. Il programma e i temi

Siamo arrivati a un’epoca in cui le forze tecnologiche stanno rimodellando la nostra società. L’umanità negli ultimi anni ha vissuto cambiamenti complessi ed enormi al tempo stesso, in un contesto fluido che non consente di tornare più indietro.

Consapevoli della grandezza delle reti interconnesse e dell’intelligenza artificiale, ora è necessario creare una sinergia tra uomo e macchina tale che si possa guidare l’evoluzione di una società che si può definire 5.0. Con le persone al centro della tecnologia e con il fine del benessere dell’umanità. Perché è vero che il digitale ormai è fondamentale per la nostra vita ma solo se declinato verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Cioè in funzione di una Social Innovation e del cittadino.

È da qui che parte la quinta edizione de Il Verde e il Blu Festival, dal titolo “Buone idee per il futuro del pianeta”, che raddoppia con una data a Roma a Palazzo Wedekind, l’8 ottobre, e continuerà a Milano, il 9 e il 10 ottobre, presso il Mudec e il Volvo Studio Milano, main partner dell’evento. Partendo da spunti e riflessioni sulla nuova Società 5.0, sull’innovazione e la sostenibilità, ispirati dal whitepaper “Hyper Smart Society” di Bip.

SOCIETÀ 5.0, SMART CITY E HYPER SMART SOCIETY

Ma cos’è l’hyper smart society da cui si arriva ragionando sulla Società 5.0?

In un mondo dove al 2050, secondo stime Onu, la popolazione mondiale arriverà a 9,7 miliardi, fino a sfiorare gli 11 miliardi alla fine del secolo, l’importanza di rendere le aree urbane più “intelligenti” è diventata una priorità. Perché saranno proprio le città ad essere più abitate, soprattutto se pensiamo ai Paesi in via di sviluppo, come Asia e Africa, Cina, India e Nigeria. Smart cities quindi nell’ottica di una strategia che possa affrontare anche povertà e disuguaglianza. Per giungere a una sinergia però è necessario attivare una cooperazione tra le città capace di creare piattaforme comuni di Smart City, un ecosistema che dà forma appunto a una Hyper Smart Society. Nella quale troviamo sia gli abilitatori che necessariamente dovranno anche modificare i loro ruoli, sia fattori di rischio che però non devono essere considerati un deterrente, bensì opportunità per migliorarne gli interventi.

I fattori abilitanti di tale società sono:
– la tecnologia e il suo ruolo fondamentale considerando anche il lavoro sul divide che deve andare sempre più riducendosi;
– l’interconnessione dei dati e la comunicazione fra loro che permettono di giungere a soluzioni più rapide ma anche più aderenti alla realtà;
– la burocrazia meno pressante perché una società sempre più connessa deve puntare a uno snellimento nella Pubblica amministrazione delle tempistiche e delle procedure burocratiche;
– la politica perché anche qui va cambiato l’approccio con una maggiore predisposizione legislativa;
– l’accettazione pubblica e la difficoltà che si porta dietro ogni innovazione almeno all’inizio. Nuove forme di integrazione tra sfera umana e tecnologia possono portare verso il progresso e l’inclusione.

I fattori di rischio della Hyper Smart Society invece sono:
– l’etica e il controllo, cioè l’aspetto sulla sicurezza e l’utilizzo etico delle tecnologie. Primo esempio di pratiche di buon governo è l’AI Act, promulgato dall’Unione Europea;
– il cybercrime e tutto il mondo dei crimini molto concreto che gira attorno al cyber-spazio;
– la disoccupazione tecnologica, relativa alle nuove competenze lavorative che oscureranno quelle che finora abbiamo conosciuto. Gli assetti delle economie verranno rimodellati con un impatto proprio sulla forza lavoro;
– la crisi del pianeta perché l’It anche emette immissioni dannose ma può fornire soluzioni per salvaguardare la biodiversità;
– la transizione durante la quale si possono verificare spaccature motivate da cambiamenti epocali.

È altresì vero che tali fattori, governati e compresi per tempo, possono essere arginati, sia con interventi legislativi che incidano sul futuro del lavoro, sia con la sostenibilità ambientale, sia smorzando le divisioni sociali grazie anche e soprattutto alla diminuzione del divide tecnologico.

Il FESTIVAL

Organizzato dalla multinazionale di consulenza Bip e prodotto da Beulcke&Partners, Il Verde e Blu Festival affronterà a Roma proprio i temi della Società 5.0: la transizione energetica, la gestione sostenibile dell’acqua e dei rifiuti, la mobilità intelligente, la space economy e le tecnologie digitali per ottimizzare i servizi pubblici e privati.

Tra gli esperti che si confronteranno su queste tematiche Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia, Donato Iacovone, presidente di Bip, Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la sostenibilità digitale, Gabriele Benedetto, presidente di Futura SGR, Gilberto Dialuce, presidente Enea, e Pierluigi Mancini di Esa.

A Milano, il dibattito si concentrerà su smart economy, salute digitale, agricoltura sostenibile e transizione energetica. Gli ospiti del 9 ottobre, introdotti da Alberto Idone, ceo di Bip, saranno fra gli altri Jeffrey Schnapp, docente, designer, storico e umanista della Harvard University e Ilaria Capua, senior fellow of Global Health della John Hopkins University.

Durante la giornata sarà anche presentata la nuova Fondazione Bip With, il progetto nato per estendere le competenze della multinazionale al mondo non profit.

Il Festival sarà anche l’occasione per vedere l’anteprima del documentario-inchiesta Lost in Transition, con la regia di Michele Stella e la voce narrante di Mario Zucca. Un viaggio verso la società del futuro raccontato attraverso pilastri tematici quali energia, cibo, minacce e opportunità della tecnologia, urbanistica ed evoluzione del concetto di città e gestione dell’acqua.

L’ultimo giorno della manifestazione (progetto Bip e frutto della collaborazione con il main partner Volvo e i partner Snam, Atlante, Datwave, MM S.p.A., Philip Morris International e Google Cloud e del supporto di Treedom, Axpo e MyVerco), sarà dedicato nel pomeriggio a due tavole rotonde su mobilità elettrica, spazi urbani intelligenti con l’intervento, tra gli altri, di Michele Crisci, ad Volvo Car Italia.

L’edizione è patrocinata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dalla Commissione Europea – Rappresentanza in Italia, da Roma capitale, dalla Regione Lazio e dal Politecnico di Milano e i media partner dell’evento sono Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, SKY, Radio24, Economy e Formiche.

Qui il programma completo.

 



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