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El Pana e La Chama, i giornalisti creati con l’IA contro la repressione di Maduro

“Non siamo reali […] ma i nostri contenuti sì, lo sono. Reali, verificati, di qualità e creati da giornalisti”. La Chama e El Pana sono presentatori virtuali che raccontano la situazione del Paese sudamericano e cercano di proteggere quelli veri dalle censure del regime venezuelano

Si chiamano La Chama ed El Pana i due giornalisti creati con l’Intelligenza Artificiale per raccontare gli eccessi del regime di Nicolás Maduro in Venezuela. In un video in cui annunciano che saranno loro il volto dell’informazione senza censura nel Paese sudamericano, i due “presentatori” virtuali chiariscono subito il loro obiettivo: “Ti vogliamo dire che non siamo reali. Siamo stati generati dall’intelligenza artificiale, ma i nostri contenuti sono invece reali, verificati, di qualità e creati da giornalisti”.

El Pana e La Chama fanno parte dell’Operazione Retuit, un’iniziativa di un gruppo di giornalisti in carne e ossa che vogliono condividere contenuti sui social network ma temono le rappresaglie e la censura del regime di Maduro, in seguito alla stretta contro l’informazione dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio. Fanno parte del creativo progetto a favore della libertà di informazione e della democrazia anche i movimenti Venezuela Vota e La Hora de Venezuela, come riferisce l’emittente Bbc.

Dopo due settimane del voto di luglio, i media venezuelani (i pochi rimasti) hanno deciso di cambiare strategia nel modo di comunicare, giacché sono aumentate significativamente le detenzioni arbitrarie e i sequestri per chi condivideva informazione contraria al regime sulle elezioni. Da luglio circa 1000 persone, tra cui molti giornalisti e professionisti dell’informazione, sono finite in carcere. Addirittura, nei posti di controllo della polizia in Venezuela molte persone sono state fermate e arrestate con l’accusa di “incitazione all’odio e terrorismo” soltanto per avere sui profili social o su whatsapp messaggi contro Maduro.

Così, la forma più efficace per evitare persecuzioni è stata quella di creare giornalisti virtuali. “Operazione Retuit è un esempio di intelligenza collettiva che, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, riesce nella missione di informare nonostante la censura imposta in Venezuela”, spiega alla Bbc Carlos Eduardo Huertas, direttore di Connectas, una delle organizzazioni con sede in Colombia, che partecipa al progetto.

Nell’“Operazione Retuit” lavora un centinaio di giornalisti, che però hanno deciso di non firmare i servizi e non comparire in video per timore alle ritorsioni. “Un esercizio di giornalismo collaborativo senza precedenti nella regione – ha aggiunto Huertas -, che permette di offrire informazione verificata, rigorosa e di qualità a un pubblico più ampio”.

Nel primo video, El Pana e La Chama spiegano che da metà agosto il regime di Maduro sostiene di avere arrestato 2229 persone. Ma l’ong Foro Penale ne conteggia 1263, tra cui giornalisti, cittadini comuni e attivisti e leader politici. Ma “perché le cifre del governo sono più alte? – chiede La Chama -. I difensori di diritti umani dicono che è una forma per intimidire i venezuelani e per evitare le proteste”.

In un altro video, La Chama e El Pana ricordano come Maduro ha ordinato di bloccare la piattaforma X per10 giorni, sostenendo che c’era in atto “un colpo cyber contro il Venezuela” orchestrato da Elon Musk e come ha invitato i cittadini a disinstallare Whatsapp perché, secondo lui, l’app è contro la stabilità del Paese.

Per Huertas ci sono indizi importanti su come negli ultimi anni è peggiorata la democrazia del Venezuela: “Da una parte stiamo arrivando a più persone. Inoltre, questo formato è molto attraente ed è riuscito a richiamare l’attenzione internazionale su quanto sta succedendo con i giornalisti in Venezuela. E credo che così stiamo dando loro una certa protezione”.



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