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Orizzonti nuvolosi per il B-21? Ecco le ultime novità

Il destino del velivolo della Northrop-Grumann è incerto a causa di una revisione della struttura delle forze armate statunitensi, che potrebbe modificare il numero di questi bombardieri da rendere operativi

Il futuro del di B-21 Raider, l’ultimo esemplare di bombardiere sviluppato dagli Stati Uniti, è al momento alquanto incerto, poiché l’Aereonautica Militare statunitense potrebbe optare per delle variazioni nel numero di componenti della flotta di questi bombardieri a causa della revisione in corso nella struttura delle forze armate.

In occasione della presentazione dei risultati trimestrali, l’amministratore delegato di Northrop Grumman (azienda produttrice del velivolo) Kathy Warden ha evidenziato che l’Aeronautica sta rivalutando la sua force structure e che il segretario dell’Aeronautica, Frank Kendall, ha menzionato la possibilità di espandere la flotta di velivoli operativi, considerando anche il Next Generation Air Dominance (Ngad) e il B-21 Raider come componenti centrali. Warden ha sottolineato anche che il piano dell’Aeronautica preveda attualmente l’acquisto di almeno 100 Raider, ma che con la revisione in corso questo numero potrebbe dover aumentare, aggiungendo che l’azienda è pronta ad affrontare un aumento nel numero di sistemi richiesti da parte delle Forze Armate. Northrop Grumman ha consegnato almeno uno dei sei B-21 costruiti in pre-produzione e ha avviato la produzione del primo “lotto a bassa velocità”. L’azienda prevede di ottenere un contratto per un secondo di questi lotti entro la fine del 2024.

Le considerazioni sull’eventuale aumento della flotta di B-21 sono anche influenzate dalla rapidità con cui stanno evolvendo le tecnologie militari, in particolare nei settori dei velivoli senza equipaggio e dell’intelligenza artificiale. Tali innovazioni potrebbero influire non solo sulle missioni di bombardamento, ma anche su quelle di dominio aereo legate al Ngad, aprendo la strada a un potenziale incremento del numero di Raider acquistati.

Ma non tutti i segnali suggeriscono che il numero dei B-21 sia destinato ad aumentare. Durante un’audizione al Congresso, il generale David Allvin ha dichiarato che l’Aeronautica potrebbe non raggiungere i cento esemplari operativi fino alla metà degli anni ’30, e che potrebbero emergere nuovi sviluppi tecnologici capaci di modificare ulteriormente la composizione della forza di bombardamento. Per motivazioni simili, il Pentagono ha avviato un programma di modernizzazione dei bombardieri B-52 destinato ad estendere la loro vita operativa, proprio per facilitare la transizione verso la nuova generazione di sistemi d’arma. Il futuro del programma B-21 resta in ogni caso promettente, e la possibilità che la flotta venga ampliata in risposta alla revisione della struttura di forza dell’Aeronautica rimane una possibilità concreta.

L’Aeronautica prevede di schierare operativamente il B-21 entro il 2030, con la base aerea di Ellsworth, nel South Dakota, come prima sede per gli squadroni operativi di Raider. Anche le basi di Whiteman, nel Missouri, e Dyess, in Texas, ospiteranno squadroni di B-21, affiancando i bombardieri stealth B-2 Spirit attualmente in servizio.



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