La prima tornata elettorale nel Paese sudamericano è stata vinta da Yamandú Orsi (Fronte Ampio), principale rappresentante della sinistra e allievo dell’ex presidente José Mujica. Per la destra corre Álvaro Delgado. Cosa unisce e cosa divide i due candidati
Finito il primo turno delle elezioni in Uruguay restano due i candidati alla presidenza: Yamandú Orsi del partito Fronte Ampio, rappresentante della sinistra nonché allievo dell’ex presidente José Mujica, e Álvaro Delgado, del Partito Nazionale, formazione politica dell’attuale presidente Luis Lacalle Pou. I due andranno al ballottaggio fissato per il prossimo 24 novembre.
Secondo la Corte Elettorale, ente che vigila sul voto, sono andati alle urne circa l’89 degli elettori. Queste, infatti, sono state elezioni con una grande partecipazione. Il Fronte Ampio ha vinto con circa il 43,9% dei voti, mentre il Partito Nazionale ha ottenuto il 26,8%. Non avendo il 50% dei voti i due principali candidati andranno al secondo turno. Restano fuori della corsa per la presidenza il candidato del Partito Colorado e il candidato dell’estrema destra, Cabildo Abierto.
Da quanto si legge sul sito Celag, queste sono state buone elezioni per la coalizione progressista dell’Uruguay, che ha recuperato diversi punti rispetto al voto del 2019, quando ha ottenuto solo il 39%. In più, in queste elezioni la sinistra ha anche recuperato molti seggi al Senato e adesso gode della maggioranza.
Nonostante Orsi e Delgado rappresentano due formazioni politiche agli opposti, in termini di politiche pubbliche i due progetti hanno più punti in comune che differenze, come ha spiegato alla Bbc il politologo dell’Università della Repubblica di Montevideo, Adolfo Garcé: “Sebbene le democrazie del mondo si caratterizzano per una competizione politica polarizzata e con divisioni ideologiche marcate, con sinistre molto di sinitra e destre molto di destra, l’elezione in Uruguay tra Orsi e Delgado è un ballottaggio tra due proposte molto di centro”.
I due candidati sono cinquantenni: Orsi ha 57 anni e Delgado 55. I due sono di origine europea: uno italiano e l’altro delle Canarie. Entrambi hanno iniziato a coltivare la passione politica dopo la caduta del regime militare in Uruguay negli anni ’80 ma si sono dovuti dedicare ad altre professioni. Orsi è professore di Storia mentre Delgado è veterinario.
Come padrino politico Orsi ha l’ex presidente Mujica mentre Delgado il presidente Lacalle Pou. I due hanno proposte di governo in cui la priorità è combattere con l’istruzione la povertà infantile, che colpisce circa il 20% dei minori di sei anni in Uruguay.
La Bbc indica una differenza principale tra la sinistra e il centrodestra in Uruguay ed è come pensano di abbassare le disuguaglianze: “Mentre i primi tendono a voler puntare sulle politiche retributive, i secondi scommettono più sull’espansione economica per ridurre la povertà”. Con un Pil che aumenta moderatamente (circa il 3,5%), i temi economici come la disoccupazione o l’inflazione sono più a cuore per gli elettori. Un altro argomento al centro dell’interesse collettivo è la sicurezza, con l’aumento dei crimini legati al narcotraffico: nel 2023 il tasso di omicidi è aumentato il doppio rispetto al 2005.
A differenza del primo turno, per il ballottaggio è previsto un dibattito obbligatorio, che influirà sulla scelta degli indecisi, e potrebbe avvantaggiare Delgado per la sua esperienza come parlamentare e la dimestichezza su argomenti di interesse nazionale, sostiene la Bbc.
Come accade di norma nei secondi turni, l’ultima parola è nelle mani degli elettori di altri partiti che sono rimasti fuori dalla gara elettorale. Il terzo più votato, con il 16,1%, è Andrés Ojeda, candidato del Partito Colorado, un partito tradizionale che ha formato il governo con Lacalle Pou, che spera che gli elettori sceglieranno l’opzione di centrodestra di Delgado.
(Foto: account Facebook Yamandú Orsi)