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Difesa navale 2.0, Elt Group lancia il primo scudo europeo contro i droni nemici

La guerra navale sta entrando in una nuova era, dominata dall’uso di droni sempre più sofisticati e pericolosi, che ridefiniscono tattiche e strategie. Per affrontare le nuove minacce sempre più complesse ci sarà bisogno di tecnologie antidrone di ultima generazione capaci di difendere le unità navali dai sistemi offensivi unmanned. In questo campo, l’Italia è all’avanguardia, come dimostrato dalle tecnologie presentate all’Euronaval di Parigi da Elt Group

L’uso dei droni nel contesto navale ha subito un’accelerazione notevole, influenzando il modo in cui le operazioni marittime vengono condotte e trasformando le dinamiche della guerra navale. Sia per missioni di sorveglianza e ricognizione che per attacchi mirati, i droni – incluse varianti aeree, marittime e sottomarine – offrono nuove opportunità tattiche e operative. La capacità di manovrare senza equipaggio e il raggiungimento di obiettivi in aree difficili, combinata con una crescente autonomia e sofisticazione dei sistemi d’intelligenza artificiale, rende i droni uno strumento di primaria importanza per le marine moderne.

La flessibilità dei droni navali consente di svolgere ruoli differenti, dal monitoraggio costante delle acque territoriali alla protezione di flotte e basi navali, fino al supporto nelle missioni di salvataggio e anti-pirateria. Tuttavia, queste capacità aprono anche scenari di minaccia asimmetrica, poiché i droni, facili da procurare e relativamente economici, possono essere utilizzati da attori non statali o da forze nemiche per attacchi a sorpresa o operazioni di disturbo contro flotte militari.

La diffusione di queste tecnologie ha quindi spinto alla ricerca di contromisure avanzate. In questo contesto, Elt Group e Orizzonte sistemi navali (Osn) hanno risposto a questa crescente necessità, annunciando oggi, durante l’Euronaval di Parigi, la firma di un contratto per la fornitura del primo sistema anti-drone integrato navale a livello europeo, che introduce un approccio combinato per la protezione delle navi militari. “Siamo molto soddisfatti di aver portato la nostra capacità anti-drone anche in ambito navale, frutto di un lavoro di ricerca ed innovazione costante” ha registrato Domitilla Benigni, ceo e coo dell’azienda italiana. Come spiegato dalla manager, “Con il primo anti-drone navale integrato in ambito europeo diamo un’ulteriore spinta alle nostre tecnologie nell’ambito della gestione dello spettro elettromagnetico e del cyber”. Una collaborazione, quella con Osn e la Marina Militare, ringraziate da Benigni “per la conferma di fiducia, è sempre un grande onore equipaggiare innanzitutto il cliente nazionale”.

Questo avanzato sistema è progettato per rilevare e contrastare efficacemente le minacce dei droni. Utilizza tecniche di cyber RF, algoritmi di intelligenza artificiale e jammer, integrandosi con la suite di guerra elettronica (Ews) di Elt, che comprende Resm, Cesm e Recm. Questa combinazione consente una detezione, riconoscimento e neutralizzazione dei droni altamente efficaci. Il sistema può operare autonomamente ed è dotato di una componente C2 avanzata specifica per il contrasto ai droni.

Un aspetto innovativo del sistema è rappresentato dalle antenne Recm, progettate per integrarsi perfettamente con la struttura della nave, ottimizzando le prestazioni senza compromettere il design.

Questo contratto si inserisce nell’ambito dell’accordo siglato lo scorso luglio tra Osn e Occar (Organisation conjointe de coopération en matière d’armement) per la costruzione di due nuove fregate Fremm Evo per la Marina militare italiana. Queste unità saranno equipaggiate con il nuovo sistema anti-drone, rafforzando le capacità difensive della flotta italiana.



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