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Intesa Sanpaolo inaugura il secondo tempo di Umberto Allemandi Editore

Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo rilanciano Umberto Allemandi Editore. Ecco tutti i dettagli dell’acquisizione

Un nuovo capitolo della storia di Umberto Allemandi Editore inizia in questo inizio di dicembre.

La storica casa editrice torinese è stata acquisita al 100% dei rami industriali della società da Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Un’operazione che consolida la società nel settore editoriale e la riposiziona come player di riferimento nel mercato dell’informazione con la testata Il Giornale dell’Arte, e delle pubblicazioni dedicate all’arte, all’architettura, all’antiquariato, al design, e, più in generale, alla divulgazione culturale e alla critica contemporanea, con l’obiettivo di costituire una delle principali piattaforme di conoscenza e divulgazione culturale a livello professionale.

Da anni Intesa Sanpaolo è impegnata nel comparto culturale con il Progetto Cultura e i propri musei delle Gallerie d’Italia, e due Fondazioni piemontesi: la Fondazione 1563, ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo attivo sui temi dell’arte e della cultura, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, una delle principali Fondazioni di origine bancaria italiane.

“Per una casa editrice come la nostra questo passaggio segna un momento straordinariamente importante”, ha detto Umberto Allemandi, fondatore della casa editrice (in foto).

“Per quarant’anni abbiamo investito ogni sforzo nell’affermazione di una qualità editoriale identitaria assoluta, nella forma e nei contenuti, sempre innovativi, primo tra tutti il Giornale dell’Arte, un primato mondiale imprenditoriale che non era riuscito a nessun’altra testata giornalistica italiana, un modello che ha generato repliche gemelle in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Francia, in Cina, in Russia e altrove. Ma oltre a quello che è stato prodotto, per chi oggi riceve il testimone conta quello che abbiamo preparato: nel nostro cassetto vi sono straordinari progetti che potranno realizzare soltanto adeguate risorse umane e finanziarie con una chiara e lungimirante visione del futuro e una convinta volontà di iniziativa. Perciò non potevamo trovare nessun partner migliore di quelli che sono qui riuniti per assicurare nel secondo tempo della nostra storia uno straordinario sviluppo nelle attività di servizio culturale e artistico, e soprattutto la piena centralità dell’Italia nell’informazione universale su attività opere e operatori nel settore arte, un ruolo mondiale che oggi finalmente è divenuto possibile dopo quanto per quarant’anni giorno dopo giorno abbiamo preparato”, ha concluso Allemandi.

La Società Editrice Allemandi nasce nel 1983 avendo come indirizzo la realizzazione di periodici e libri specialistici di elevata qualità nelle arti figurative e decorative.
La prima iniziativa, nel mese di maggio di quello stesso anno, è stata il mensile Il Giornale dell’Arte. Il 30 giugno 1983, data impressa sulla pagina del “finito di stampare” del volume “I dipinti dell’Ottocento italiano” nella “Annuari di economia dell’arte”, la casa editrice Allemandi inaugura invece una linea editoriale orientata a un’informazione artistica rigorosa, basata sul coinvolgimento di autori e autrici di indiscussa competenza.

Ad oggi pubblica circa 50 titoli all’anno, libri di alta qualità, sotto il profilo progettuale e dei contenuti. Ogni catalogo, monografia o saggio nasce dal costante confronto con autori e autrici e dallo stretto rapporto con la committenza, istituzionale o privata.

“Proseguire una storia di eccellenza italiana è la volontà che ha unito in questa iniziativa la prima Banca del Paese e due tra le maggiori Fondazioni di origine bancaria, condividendo l’impegno in arte e cultura come parte irrinunciabile del proprio Dna”. Queste le parole di Michele Coppola, nominato dall’Assemblea dei soci presidente della nuova società editrice Allemandi.

“Per Intesa Sanpaolo l’importanza dell’investimento in questo ambito, esplicitamente ribadito nel Piano di Impresa, ha portato alla trasformazione di palazzi di proprietà nei quattro musei di Gallerie d’Italia e alla cura costante del patrimonio artistico del Gruppo e del Paese, con risultati che fanno riconoscere il nostro Progetto Cultura come un caso unico in Europa. La produzione editoriale che accompagnerà le esposizioni, i restauri, i progetti condivisi e le iniziative formative renderà ancora più completo, coerente e prestigioso il lavoro culturale della Banca. Il nuovo corso della Società Editrice Allemandi segna un’ulteriore evoluzione nel nostro impegno, che da oggi si arricchisce di un prezioso elemento, l’editoria d’arte, rinnovando una straordinaria tradizione di bellezza, valori e competenze”, ha affermato Coppola.

Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha inoltre sottolineato che “dotando la Fondazione 1563 delle risorse necessarie per portare a termine l’operazione di acquisizione della casa editrice Allemandi, la Compagnia di San Paolo ribadisce il proprio impegno, accanto a Intesa Sanpaolo, nel promuovere lo sviluppo del comparto culturale del nostro territorio, andando oltre l’erogazione a fondo perduto”.

Piero Gastaldo, presidente di Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo, ha ribadito che “la Fondazione 1563, come recita la sua stessa ragione sociale, opera attraverso gli strumenti della ricerca e della formazione ‘per l’arte e la cultura’. Gli obbiettivi che ci affida la Fondazione Compagnia di San Paolo, centrati sulla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, si realizzano anche attraverso investimenti orientati alla missione. Con l’operazione di consolidamento e rinnovamento del posizionamento della prestigiosa casa editrice Umberto Allemandi, la Fondazione 1563 si dota di uno strumento strategico per perseguire le proprie attività istituzionali”.

“La promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico sono ambiti d’intervento su cui le Fondazioni di origine bancaria operano fin dalla loro nascita e rappresentano oggi filoni strategici per costruire comunità sempre più coese e inclusive. Valori che ispirano l’azione della Fondazione CRC e che accomunano tutti i soggetti coinvolti nel nuovo percorso appena intrapreso e finalizzato a rilanciare uno dei più importanti e riconosciuti marchi dell’editoria culturale del nostro Paese, fortemente radicato sul territorio piemontese”, ha commentato Mauro Gola, presidente di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

L’11 dicembre 2024 alle ore 14.00 presso le Gallerie d’Italia – Torino, Piazza San Carlo 156, è stata convocata una conferenza stampa durante la quale sarà meglio delineato il perimetro dell’operazione, il piano industriale di prospettiva e l’assetto della nuova compagine societaria.


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