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Chi è Potra, il legionario che si preparava a creare il caos a Bucarest

La banda è stata arrestata mentre si dirigeva a Bucarest con denaro e armi per presunti tentativi di creare disordini. Potra, legato a movimenti filorussi e con un passato tra mercenari e politica, aveva curato la sicurezza del candidato presidenziale Georgescu, vincente alle ultime elezioni poi annullate per le ingerenze straniere

Venti uomini diretti a Bucarest e armati di machete, coltelli e pistole sono stati arrestati ieri in Romania. A guidarli, Horatiu Potra, ex combattente della Legione straniera con doppia cittadinanza romeno-francese. È considerato vicino a Calin Georgescu, candidato filorusso che ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali poi annullate dal Corte costituzionale per via delle pesanti ingerenze straniere (russe). Ne ha curato la sicurezza personale.

Il sospetto dei magistrati, secondo quanto riportato dai media locali, è che Potra e i suoi fedelissimi fossero diretti verso la capitale armati e pieni di denaro per istigare e comprare persone che avrebbero partecipato a manifestazioni non autorizzate o che avrebbero potuto creare disordini in città. Proprio ieri, infatti, Georgescu si è presentato, con alcuni suoi sostenitori, in un seggio elettorale di Bucarest dove si sarebbe dovuto votare per il ballottaggio. “Sono venuto qui per manifestare tutta la mia tristezza per l’annullamento di ciò che sta alla base dei valori del popolo romeno, vale a dire il diritto alla democrazia e il diritto al libero voto”, ha dichiarato. “Oggi è la Giornata della costituzione, ma in Romania non vi è ormai più nulla di costituzionale”, ha aggiunto accusando le autorità di aver annullato il voto per paura di una sua vittoria.

Cinquantaquattro anni, coinvolto in un caso di traffico di droga da cui è stato assolto, condannato invece per detenzione illegale di armi, Potra ha una dichiarazione patrimoniale con una fortuna che comprende oltre cento terreni e immobili, lingotti d’oro per un valore di oltre un milione di euro e 14 conti bancari con somme considerevoli in varie valute. Merito dei suoi corsi di addestramento, dice. Secondo la dichiarazione, ha lavorato in Congo “per l’addestramento dell’esercito congolese e per la protezione delle città di Goma e Sake, contro i ribelli locali dell’M23, sostenuti dall’esercito ruandese”, nella Repubblica Centrafricana, è stato responsabile della sicurezza per le compagnie minerarie che operano in Sierra Leone, sostenendo inoltre che per due anni, tra il febbraio 2010 e il gennaio 2012, è stato “consigliere per la sicurezza del nipote dell’emiro del Qatar”.

Nel 2023 Deutsche Welle hanno sottolineato i suoi legami con i mercenari russi del gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin in Africa. “Queste informazioni sono alcune speculazioni, forse un po’ di collegamento è stato fatto nel 2016-2017 ero nella Repubblica Centrafricana, ho addestrato la guardia presidenziale gratuitamente. E a quel tempo Wagner non era ancora arrivato nella Repubblica Centrafricana. Immediatamente, a metà del 2017, sono entrati”, ha commentato lui. “Forse alcuni fanno un collegamento e dicono che ero sul libro paga di Wagner. Non ho alcun legame, non ho mai conosciuto nessuno del gruppo Wagner”, ha aggiunto.

Quest’anno Potra ha anche tentato la strada politica alla guida di partito populista, perdendo le elezioni per la carica di sindaco della sua città natale, Mediaș, in Transilvania, di soli 226 voti. Il suo manifesto politico prevedeva indipendenza energetica e assistenza sanitaria gratuita. Il Partito dei patrioti promuove slogan come “Viviamo e mangiamo rumeno” e si descrive come “appartenente a tutti i rumeni e rispetta la vostra fede, la religione, la vita, la cultura, i costumi, le tradizioni, la proprietà, la libertà, il diritto di espressione e protegge la famiglia”. Potra è noto anche per i suoi post filorussi in cui ha chiesto pubblicamente alla Romania di smettere di inviare armi e munizioni all’Ucraina. “Non lo nego, ho messo alcuni post filo-russi, non necessariamente filo-russi, direi piuttosto filo-rumeni”, ha detto. “Non vedo perché noi, come rumeni, dovremmo essere coinvolti nel conflitto russo-ucraino”, ha aggiunto.

(Foto profilo Facebook)


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