Starlink rappresenta la soluzione più efficace oggi a disposizione. Possiamo immaginarci che la combinazione di reti satellitari, infrastrutture terrestri ridondanti e tecnologie emergenti contribuirà a creare un sistema più resiliente e resistente a guasti su larga scala
In Italia, alcuni esponenti politici hanno espresso preoccupazioni riguardo all’utilizzo dei servizi di connettività satellitare offerti da Starlink, l’azienda di Elon Musk. Tra le principali motivazioni troviamo argomenti del tipo che affidare infrastrutture critiche a un’azienda privata, straniera, potrebbe compromettere la sovranità digitale del Paese. La gestione dei dati sensibili attraverso reti non controllate, direttamente dall’Italia, solleva timori relativi alla sicurezza nazionale e alla protezione delle informazioni.
Alcuni parlamentari sostengono poi che l’Italia dovrebbe investire in progetti europei di connettività, come il programma GovSatCom, che mira a sviluppare infrastrutture satellitari comuni all’interno dell’Unione europea. Questa strategia promuoverebbe l’autonomia tecnologica europea e ridurrebbe la dipendenza da fornitori extraeuropei. Ultimo ma non ultimo un ragionamento politico laddove si afferma che la vicinanza di Elon Musk a figure politiche come Donald Trump e Giorgia Meloni comporterebbe un rafforzamento di alleanze politiche non condivise, influenzando negativamente il dibattito pubblico.
Queste battaglie ideologiche richiamano alla mente la scelta contro il nucleare. Nel 1987, un anno dopo Chernobyl, l’Italia tenne un referendum per decidere sul futuro dell’energia nucleare. Anche se formalmente non eliminava il nucleare, i risultati mostrarono un’opposizione diffusa. Di conseguenza, il governo decise di smantellare progressivamente le centrali nucleari esistenti e abbandonare i piani per nuove costruzioni. Oggi l’Italia non ha centrali nucleari attive, ma importa energia elettrica da paesi con impianti nucleari (come Francia e Svizzera). Tuttavia, il dibattito sul nucleare è tornato in auge a causa della crisi energetica e degli obiettivi di decarbonizzazione. Alcuni esponenti politici e esperti sostengono che il nucleare di nuova generazione potrebbe essere una soluzione per ridurre le emissioni e garantire l’indipendenza energetica. La rinuncia al nucleare ha sicuramente creato difficoltà per l’Italia, soprattutto in termini di competitività economica ed energetica. Tuttavia, il paese ha compensato parzialmente con investimenti nelle rinnovabili. Oggi, con la crisi energetica globale e l’urgenza di ridurre le emissioni, il dibattito sul nucleare sta riemergendo. Molti ritengono che una combinazione di rinnovabili e nucleare di nuova generazione possa rappresentare la chiave per il futuro energetico italiano. Ma i ripensamenti non alleviano i danni subiti, e la mancanza di sviluppo che la crisi energetica ha comportato, ci deve far riflettere sull’approccio che bisogna avere quando si parla di tecnologia strategica. Certamente è necessario un approccio più tecnico e meno ideologico. Questo tema si ripropone oggi in questo nuovo dibattito Starlink sì, Starlink no.
Ma andiamo con ordine. Oggi la rete è una gigantesca infrastruttura interconnessa che consente le comunicazioni e lo scambio di dati tra miliardi di dispositivi in tutto il mondo attraverso una combinazione di reti di computer collegate tra loro tramite:
- cavi in fibra ottica, che trasportano dati ad altissima velocità, spesso attraversando oceani per connettere continenti diversi;
- cavi sottomarini, fondamentali per le comunicazioni intercontinentali;
- reti di telecomunicazioni, che comprendono reti locali (LAN), reti metropolitane (MAN) e reti geografiche (WAN);
- satelliti, che forniscono connessione in aree remote o come backup delle infrastrutture terrestri;
- torri cellulari e reti mobili, che consentono connessioni wireless e l’accesso a Internet tramite dispositivi mobili;
- router e switch, che instradano i dati tra reti diverse, garantendo che le informazioni raggiungano la loro destinazione;
- server e data center, ovvero archivi di dati e servizi che rendono disponibile il contenuto che navighiamo online;
L’interconnessione di queste infrastrutture permette lo scambio globale di informazioni, rendendo Internet la spina dorsale delle comunicazioni moderne.
Un blackout globale di Internet è estremamente raro ma dobbiamo considerare la possibilità che si verifichino interruzioni locali o regionali causate da:
- guasti ai cavi sottomarini;
- attacchi informatici mirati (cyber-attacchi su vasta scala);
- disastri naturali locali (terremoti, alluvioni che danneggiano infrastrutture);
- guasti tecnici (rottura di cavi sottomarini, blackout elettrici, problemi ai data center);
- decisioni governative (interruzione deliberata per motivi politici o di sicurezza).
Starlink, dal canto suo, utilizza una rete di satelliti in orbita bassa (LEO – Low Earth Orbit) per fornire connessione a Internet ovunque nel mondo, anche in aree remote o colpite da disastri naturali. A differenza delle tradizionali infrastrutture terrestri (fibre ottiche e cavi sottomarini), i satelliti non sono vulnerabili a guasti fisici su larga scala o sabotaggi locali (almeno per il momento).
Starlink ha dimostrato la sua efficacia in diverse situazioni di emergenza, fornendo comunicazioni affidabili quando le infrastrutture tradizionali risultavano compromesse, come accaduti in alcuni casi.
- Alluvioni in Emilia-Romagna, Italia (2023): durante le gravi alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna, Starlink è stato determinante nel ripristinare le comunicazioni in zone devastate dall’acqua e dalle frane. Grazie a un accordo privato con il gruppo Unipol, il servizio ha permesso il ritorno online di pronto soccorso, caserme e pubbliche amministrazioni, facilitando le operazioni di soccorso e il ripristino delle attività quotidiane.
- Bradisismo nei Campi Flegrei, Italia (2024): in risposta al fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei, Musk ha offerto il supporto di SpaceX per garantire comunicazioni efficienti in caso di emergenza. La proposta includeva l’uso della costellazione di satelliti Starlink per assicurare la trasmissione tempestiva di informazioni cruciali tra ospedali, caserme e vigili del fuoco, oltre a fornire immagini satellitari ad alta risoluzione per identificare punti critici sul territorio.
- Uragano Helene, Carolina del Nord, Stati Uniti (2024): in seguito all’uragano Helene, Starlink ha giocato un ruolo cruciale negli sforzi di recupero in Carolina del Nord. Guidata dall’ingegnere di SpaceX Mike Coryell, l’iniziativa ha evidenziato il potenziale trasformativo di Starlink negli scenari di emergenza, fornendo connettività in aree dove le infrastrutture erano state distrutte.
- Servizio SOS globale (2024): Musk ha annunciato che Starlink fornirà gratuitamente l’accesso ai servizi di emergenza per i telefoni cellulari alle persone in difficoltà, applicabile a livello mondiale, previa approvazione dei governi dei vari paesi. Questo servizio mira a garantire che chiunque, ovunque si trovi, possa contattare i servizi di emergenza anche in assenza di copertura cellulare tradizionale.
Questi esempi evidenziano come Starlink stia rivoluzionando le comunicazioni in situazioni di emergenza, offrendo soluzioni rapide ed efficaci quando le reti tradizionali non sono operative. Tra l’altro il ragionamento di investire in progetti europei di connettività, come il programma GovSatCom è viziato da una informazione incompleta. GovSatCom è un progetto specifico per garantire comunicazioni sicure per enti governativi e missioni critiche, mentre Starlink fornisce connessioni commerciali e governative con un focus più ampio. In sintesi, Starlink e GovSatCom non sono rivali, ma strumenti complementari che rispondono a esigenze diverse, contribuendo entrambi a garantire connettività globale e resilienza nelle comunicazioni.
Quindi, se non vogliamo fare un ragionamento esclusivamente ideologico, dobbiamo chiederci se Internet si blocca o subisce un’interruzione a livello locale, nazionale o globale, quali sono gli effetti da gestire? Ecco un’analisi di cosa potrebbe accadere in diversi ambiti.
- Sanità e ospedali
- Dispositivi medici connessi: alcuni dispositivi salvavita (come pompe di infusione, respiratori o monitor) sono collegati a sistemi di rete per il monitoraggio remoto. Un’interruzione potrebbe impedire la trasmissione di dati critici ai medici.
- Cartelle cliniche elettroniche: se i medici perdessero l’accesso alle cartelle cliniche digitali, i trattamenti potrebbero subire ritardi o errori.
- Telemedicina: pazienti che dipendono dalla telemedicina per consultazioni o trattamenti potrebbero essere tagliati fuori.
- Servizi di emergenza
- Centrali operative (112, 118, 911, eccetera): se i sistemi di comunicazione e coordinamento dei soccorsi fossero compromessi, la risposta a incidenti e emergenze sarebbe più lenta o inefficace.
- Sistemi di allerta (tsunami, terremoti, uragani): In assenza di comunicazioni online, molte persone potrebbero non ricevere avvisi di emergenza in tempo.
- Trasporti e aviazione
- Traffico aereo: i sistemi di gestione del traffico aereo dipendono in gran parte da connessioni Internet. Un blackout potrebbe causare ritardi, cancellazioni e, in casi estremi, situazioni di pericolo in volo.
- Incidenti stradali: I semafori intelligenti e i sistemi di controllo del traffico potrebbero bloccarsi, aumentando il rischio di incidenti.
- Settore energetico e infrastrutture critiche
- Centrali nucleari e elettriche: sebbene molti sistemi siano progettati per funzionare offline in modalità di sicurezza, la gestione e il monitoraggio dipendono da Internet. Un errore prolungato potrebbe causare problemi.
- Blackout elettrici: Se Internet viene interrotto, la distribuzione energetica potrebbe essere compromessa, causando blackout prolungati con impatti sulla sicurezza e sull’assistenza sanitaria.
- Sicurezza e ordine pubblico
- Criminalità e disordini sociali: in caso di interruzione prolungata, potrebbe verificarsi un aumento della criminalità, poiché i sistemi di sorveglianza e allarme potrebbero non funzionare.
- Disordini e panico: l’assenza di informazioni e comunicazioni potrebbe generare panico, saccheggi o proteste, soprattutto se l’interruzione fosse percepita come un atto di guerra informatica.
- Economia e catene di fornitura
- Mancanza di beni essenziali: se i sistemi logistici venissero bloccati, potrebbero verificarsi carenze di cibo, acqua e medicinali, causando crisi umanitarie in alcune regioni.
- Perdite economiche: il crollo dei mercati finanziari o delle banche digitali potrebbe destabilizzare intere economie, con conseguenze sociali a cascata.
Come potrebbe succedere tutto questo? Come si potrebbero evitare scontri sociali e possibili conflitti? In primis con:
- backup offline di documenti importanti;
- piani di emergenza per le aziende;
- dispositivi di comunicazione alternativi (radio, telefoni satellitari);
- cache di dati locali per accedere alle informazioni cruciali anche offline.
A differenza delle tradizionali infrastrutture terrestri (fibre ottiche, cavi sottomarini), i satelliti non sono vulnerabili a guasti fisici su larga scala o sabotaggi locali.
Ridondanza globale: anche se un cavo sottomarino o una rete locale viene danneggiata, Starlink può continuare a fornire connessione tramite i suoi satelliti.
Copertura universale: può portare Internet in zone prive di infrastrutture terrestri, aree rurali o zone di guerra.
Resilienza ai disastri naturali: in caso di terremoti, inondazioni o altre calamità, le connessioni satellitari rimangono operative.
Indipendenza da governi locali: i satelliti operano al di fuori delle infrastrutture nazionali, rendendo difficile per i governi locali interrompere l’accesso.
Questo non vuol dire che dobbiamo surrogare le scelte sin qui fatte a beneficio di altre o abdicare alle nostre prerogative sovrane compromettendo la nostra indipendenza decisionale. Le grandi aziende tecnologiche e i governi lavorano costantemente per creare ridondanza e proteggere la rete globale. Rete fatta di tutte le soluzioni disponibili da condividere con partner affidabili mantenendo integra la nostra sovranità.
Starlink e altri progetti simili potrebbero attenuare o prevenire alcune delle conseguenze più gravi di un blackout di Internet, ma non possono essere considerati, in prospettiva, una soluzione completa a livello globale essendo loro stessi esposti a rischi per ora indeterminati ma che, come tutte le tecnologie pionieristiche, naviga in un contesto in continua evoluzione, e i rischi potrebbero emergere con l’uso e lo sviluppo continuo del sistema.
L’Unione europea sta implementando diverse iniziative per rafforzare la connettività e la resilienza delle infrastrutture critiche e per garantire autonomia strategica, sicurezza e competitività a livello globale. Iris e OneWeb/Eutelsat sono i progetti più vicini a competere con Starlink in termini di connessione satellitare globale e banda larga anche se la loro operatività non è attuale.
Starlink, comunque, rappresenta certamente la soluzione più efficace oggi a disposizione. Possiamo immaginarci che la combinazione di reti satellitari, infrastrutture terrestri ridondanti e tecnologie emergenti contribuirà a creare un sistema più resiliente e resistente a guasti su larga scala.