Inatteso boom del commercio estero giapponese a giugno. Il segno più alla bilancia commerciale del paese del Sol levante è dovuto alle esportazioni di automobili e prodotti elettronici negli Stati Uniti cui si deve sommare il calo del prezzo del petrolio. Nel mese scorso il surplus del commercio estero nipponico è stato pari a 61,6 milioni di yen. Non è però chiaro se queste cifre nascondano un trend duraturo oppure si tratti di un exploit eccezionale. Gli analisti ritengono che anche Tokio alla fine risentirà della congiuntura mondiale prevedibilmente segnata da un calo della domanda globale.Nella prima metà del 2012 il ministero delle Finanze nipponico aveva sfornato infatti dati che registravano, con meno 2,9 miliardi di yen, il peggior deficit della bilancia commerciale giapponese dalla fine della seconda guerra mondiale. Ovviamente alla base dell’esplosione del passivo giapponese vi è la catastrofe naturale dello scorso anno, tsunami e distruzione della centrale atomica di Fukushima. E soprattutto le importazioni di petrolio e gas cui il paese è stato costretto dopo la messa in mora dell’energia atomica civile.
Giappone, a giugno bilancia commerciale a sorpresa in attivo
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