La Commissione europea ha raccomandato agli Stati membri di valutare i rischi per la sicurezza legati agli investimenti delle imprese europee in settori strategici come semiconduttori, intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche. Fissate scadenze per monitorare i progressi e valutare ulteriori azioni
La Commissione europea ha presentato una raccomandazione agli Stati membri per avviare lo screening degli investimenti in uscita da imprese europee verso Paesi terzi. L’iniziativa mira a proteggere tre settori tecnologici considerati critici: semiconduttori, intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche. Ovvero aree in cui la competizione con la Cina è particolarmente accesa. Maroš Šefčovič, commissario per il commercio e la sicurezza economica, ha sottolineato che l’attuale situazione geopolitica rende necessario un approccio più consapevole: “L’Ue è e rimarrà tra i leader nell’attrarre e generare investimenti di livello mondiale. Tuttavia, è fondamentale comprendere meglio i rischi potenziali che ciò può comportare”.
Un sistema di monitoraggio temporaneo
La raccomandazione, valida per i prossimi 15 mesi, prevede che ogni Stato membro analizzi gli investimenti in uscita e segnali i rischi identificati entro il 15 luglio 2025. Una relazione completa sull’attuazione delle misure dovrà essere presentata entro il 31 marzo 2026. Questa iniziativa rientra nella più ampia Strategia di sicurezza economica dell’Unione europea, che prevede non solo il controllo degli investimenti in uscita, ma anche una maggiore vigilanza su quelli diretti esteri in entrata.
Il rischio di dipendenze strategiche
L’obiettivo principale è evitare che tecnologie critiche e know-how strategici finiscano nelle mani sbagliate, in particolare di Paesi rivali come Cina e Russia. Tali rischi potrebbero compromettere la competitività tecnologica e la sicurezza economica dell’Unione europea. La Commissione ha ribadito l’importanza della cooperazione con Paesi alleati per affrontare le sfide comuni. L’efficacia delle misure dipenderà infatti anche dal coordinamento con partner globali, come Stati Uniti e Giappone, che stanno adottando strategie simili per proteggere le proprie tecnologie chiave.
Verso un nuovo summit Ue-Cina
Parallelamente, l’Unione europea sta lavorando per migliorare i rapporti con la Cina. Dopo una recente conversazione tra il presidente del Consiglio europeo António Costa e il leader cinese Xi Jinping, si discute della possibilità di un summit Ue-Cina a maggio, in occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche. L’incontro potrebbe rappresentare un’opportunità per allentare le tensioni e definire un equilibrio tra protezione degli interessi europei e dialogo costruttivo con Pechino anche pensando al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e all’ipotesi di nuovi dazi da parte americana.