Negli ultimi mesi, centinaia di post in lingua tedesca su X hanno diffuso false informazioni, accusando i Verdi dei problemi economici della Germania e criticando il cancelliere Scholz per il suo sostegno all’Ucraina. Oltre 2,8 milioni di visualizzazioni e reti di account falsi. Sul voto in Germania attivo anche Dougan, l’ex vice-sceriffo fuggito dagli Stati Uniti e diventato propagandista del Cremlino
Il think-tank tedesco CeMAS ha tracciato centinaia di post in lingua tedesca sulla piattaforma di social media X nell’ultimo mese, mostrando quelli che ha definito tipici schemi della campagna di disinformazione russa Doppelgaenger contro l’Occidente, già denunciata dalle autorità tedesche, statunitensi e francesi. In particolare, ha individuato una campagna a sostegno del partito di estrema destra Alternative für Deutschland e contro i partiti tradizionali tedeschi, seminando preoccupazioni sull’economia in vista delle elezioni del 23 febbraio.
La campagna Doppelgaenger
La campagna Doppelgaenger, nata dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 per minare il sostegno occidentale a Kyiv, diffonde link a siti che si fingono importanti giornali occidentali che condividono informazioni false, secondo un rapporto del ministero degli Esteri tedesco pubblicato lo scorso giugno. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha dichiarato lo scorso anno che l’operazione Doppelgaenger russa è orchestrata dal governo russo attraverso un gruppo di agenzie di marketing russe. La Russia ha costantemente negato il coinvolgimento in campagne di disinformazione contro l’Occidente.
Le narrazioni
Negli ultimi mesi, i post tedeschi su X hanno incolpato il partito dei Verdi per i problemi economici della Germania, criticato il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz per il suo sostegno all’Ucraina e descritto i conservatori come inaffidabili. Ma hanno anche parlato a favore dell’AfD. I post tracciati hanno condiviso link a falsi siti di notizie tedeschi o articoli su quelli autentici che supportano la loro narrativa, o semplicemente immagini. Amplificati da reti di account falsi, hanno ricevuto oltre 2,8 milioni di visualizzazioni, si legge nel rapporto.
Il voto tra un mese
Il documento è stato pubblicato a un mese dalle elezioni che vedono i conservatori favoriti. Tuttavia, la forza dell’AfD, che nei sondaggi è al secondo posto, potrebbe rendere più difficile la formazione di una coalizione. Un sondaggio pubblicato sabato dall’istituto di ricerca INSA ha posto i conservatori al 29% e l’AfD al 21%, il doppio rispetto alle elezioni del 2021. I socialdemocratici di Scholz erano al terzo posto con il 16% e i Verdi al 13%. A dicembre, l’AfD ha ottenuto l’endorsement del proprietario di X, Elon Musk, che questo mese ha anche ospitato una chat dal vivo con la candidata cancelliera del partito, Alice Weidel, sulla sua piattaforma.
L’alert dell’intelligence
L’agenzia di intelligence interna tedesca (BfV) ha dichiarato a novembre di aver istituito una task force per prevenire qualsiasi tentativo di influenza da parte di Stati stranieri sulle elezioni federali. La Germania è il secondo maggiore sostenitore finanziario e militare dell’Ucraina, cercando di aiutarla a respingere l’invasione su larga scala della Russia iniziata quasi tre anni fa. Questo ha portato a un forte aumento del “comportamento aggressivo” di Mosca nei confronti della Germania e di altri alleati dell’Ucraina, ha detto il servizio.
Gli sforzi dell’ex vicesceriffo americano
Una rete di 102 siti in lingua tedesca generati dall’intelligenza artificiale, apparentemente collegati a John Mark Dougan, l’ex vice-sceriffo statunitense fuggito dagli Stati Uniti e diventato propagandista del Cremlino, sta diffondendo disinformazione e amplificando narrative filorusse in vista delle elezioni tedesche. È quanto emerge da un’analisi congiunta di NewsGuard e della testata non-profit di giornalismo investigativo tedesca Correctiv. La rete di Dougan promuove prospettive e voci populiste ed euroscettiche, pubblicando contenuti favorevoli all’AfD. Allo stesso tempo, la rete prende regolarmente di mira i partiti tradizionali come i Verdi, le cui posizioni sull’indipendenza energetica dai combustibili fossili russi e il sostegno all’Ucraina e alla Nato sono contrarie agli interessi russi.