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Così Leonardo e Rheinmetall disegnano la nuova geometria della difesa Ue. L’analisi di Caruso

Di Ivan Caruso

Un investimento da 23,2 miliardi di euro, oltre 1.300 mezzi blindati di nuova generazione, il 60% della produzione in Italia con settemila nuovi posti di lavoro. La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, che ha presentato stamattina a Nettuno le prime valutazioni del cingolato Lynx, ridisegna gli equilibri dell’industria europea della difesa, aprendo nuove prospettive di mercato stimate in 50 miliardi nei prossimi quindici anni. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

La presentazione delle valutazioni preliminari del cingolato Lynx da parte dell’Esercito Italiano presso il  Poligono militare di Nettuno segna un momento cruciale nel programma di ammodernamento delle forze corazzate nazionali. Il progetto si inserisce nel più ampio programma A2CS (Army armored combat system), il cui valore è significativamente aumentato dai 5,2 miliardi iniziali a 16 miliardi di euro, evidenziando le ampie implicazioni industriali e geopolitiche della partnership italo-tedesca nel settore della difesa terrestre.

L’accordo tra Leonardo e Rheinmetall, formalizzato nell’ottobre 2024 con la creazione della joint venture paritetica Lrmv (Leonardo Rheinmetall Military Vehicles), rappresenta un investimento complessivo di 23,2 miliardi di euro. Il programma prevede l’acquisizione di 1.050 veicoli Lynx in 16 varianti, destinati a sostituire l’intera flotta di VCC-80 Dardo entro il 2040, e 272 carri armati Panther. La modularità del sistema, che consente la riconfigurazione tra diversi ruoli in circa otto ore, e l’integrazione di sistemi di protezione avanzati come lo Strike Shield, rappresentano un salto generazionale nelle capacità operative.

Sul piano industriale, la joint venture, con sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia, garantisce che il 60% della produzione avverrà in Italia, con Leonardo responsabile del 50% e Rheinmetall Italia del 10%. Lo stabilimento di La Spezia giocherà un ruolo centrale, occupandosi della produzione di torrette, elettronica e sistemi di trasmissione, mentre Rheinmetall fornirà scafi e motori. Particolarmente significativo è lo sviluppo locale della versione antiaerea Skyranger dell’Ifv Lynx da parte di Rheinmetall Italia, che conferma il carattere strategico della partnership.

L’impatto sull’economia italiana si preannuncia sostanziale, con la creazione stimata di oltre 2mila posti di lavoro diretti e circa 5mila nell’indotto. La localizzazione della produzione non si limita al solo assemblaggio, ma include lo sviluppo di competenze tecnologiche avanzate nel campo della meccatronica, dei sistemi di controllo digitali e dell’integrazione di sistemi complessi. Si prevede il coinvolgimento di oltre cento Pmi italiane nella catena di fornitura, con un significativo trasferimento di know-how che rafforzerà il tessuto industriale nazionale. Inoltre, la presenza di centri di ricerca e sviluppo sul territorio italiano garantirà un flusso continuo di innovazione, posizionando l’Italia come hub tecnologico di riferimento nel settore della difesa terrestre europea.

Le implicazioni geopolitiche sono rilevanti. La scelta di Rheinmetall di privilegiare l’alleanza con Leonardo, sfilandosi dal progetto franco-tedesco Mgcs (Main Ground Combat System), ridisegna gli equilibri europei nel settore. La complementarità tra l’expertise tedesca nelle piattaforme terrestri e quella italiana nei sistemi integrati, particolarmente in ambito C5ISTAR, crea un polo alternativo all’asse franco-tedesco, con potenziali ripercussioni sul futuro sviluppo del carro armato europeo.

Le tempistiche rappresentano un elemento cruciale: la capacità di iniziare le consegne entro due anni dalla firma del contratto per i Lynx, rispetto ai cinque anni proposti da KNDS per i Leopard 2A8, ha rappresentato un fattore determinante. Questa rapidità risponde all’urgenza di modernizzazione evidenziata dal conflitto in Ucraina e potrebbe dare alla partnership italo-tedesca un vantaggio competitivo significativo nel mercato dell’Europa orientale, stimato in circa 50 miliardi di euro nei prossimi 10-15 anni.

La partnership si estende oltre i confini nazionali, con prospettive di redditività stimate tra i 2 e i 4 miliardi annui. L’integrazione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati sul campo di battaglia e la capacità di operare nel continuum digitale attraverso sistemi satellitari, posiziona la joint venture all’avanguardia nella digitalizzazione del campo di battaglia.

Le sfide non mancano: dalla necessità di mantenere le ambiziose tempistiche di consegna alla gestione di un programma tecnologicamente complesso. Tuttavia, la presentazione delle valutazioni del Lynx segna l’inizio di una nuova fase nell’industria della difesa europea, dove l’Italia, attraverso Leonardo, si posiziona come attore protagonista nella definizione degli standard tecnologici e operativi del futuro.


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