La colpa è dell’uomo, se il nostro Pianeta “soffre” di riscaldamento globale. Questo vuol dire che quello che abbiamo fatto, e che continuiamo a fare, potrebbe portare la Terra a superare un limite di non ritorno, con rischi enormi, visibili nell’aumento degli eventi meteorologici estremi, oceani che ribollono, fusione dei ghiacci, innalzamento del livello del mare.
La fotografia scattata dall’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change), gli esperti che studiano il clima su mandato delle Nazioni Unite, è contenuta nella sintesi del V rapporto di valutazione (Ar5) messa a punto per i decisori politici e presentata a Stoccolma, a 6 anni di distanza dall’ultima istantanea della scienza che si occupa di clima (AR4).
I PRINCIPALI RISULTATI
È “estremamente probabile” che più della metà dell’aumento osservato della temperatura superficiale dal 1951 al 2010 è stato provocato dall’effetto antropogenico sul clima.
ALTA TEMPERATURA
Gli ultimi tre decenni, dal 1983, sono stati i più caldi dal 1850, cioè da quando sono iniziate le misurazioni a livello globale. L’ultimo decennio è stato il più caldo. In base alle analisi dei record ‘paleoclimatici’, il periodo 1983–2012 “probabilmente” è il periodo di 30 anni più caldo degli ultimi 1400 anni. Stimando la tendenza lineare, la temperatura media superficiale globale è aumentata di 0,85 gradi Celsius nel periodo 1880–2012.
EVENTI ESTREMI
Nelle terre emerse alle medie latitudini la precipitazione è aumentata dal 1901 ed in particolare dal 1951. Dal 1950 sono stati osservati cambiamenti negli eventi estremi meteorologici e climatici: a livello globale “molto probabilmente” il numero di giorni e notti fredde è diminuito e il numero di giorni e notte calde è aumentato; in alcune aree del Pianeta la frequenza di ondate di calore “probabilmente” è aumentata, in vaste aree dell’Europa, Asia e Australia.
IL PH DEGLI OCEANI
Nel periodo 1971-2010 il riscaldamento degli oceani oceanico si è manifestato in forma accentuata superando 0,11 gradi per decennio nei primi 75 metri. L’assorbimento oceanico della CO2 di origine antropogenica provoca l’acidificazione oceanica: il pH marino è diminuito di 0,1 dall’inizio dell’era industriale causando un aumento del 26% nell’acidificazione oceanica.
LIVELLO DEL MARE
Il livello globale medio del mare è cresciuto di 0,19 metri nel periodo 1901−2010. Il tasso di innalzamento del livello globale medio marino ha accelerato negli ultimi due secoli. E’ “molto probabile” che il tasso medio di innalzamento del livello globale medio marino sia stato pari a 1,7 millimetri per anno nel periodo 1901-2010, e a 3,2 millimetri per anno nel periodo 1993-2010.
I GHIACCI
Le calotte glaciali in Groenlandia e Antartide si sono ridotte negli ultimi due decenni. I ghiacciai si sono ridotti quasi in tutto il Pianeta e la diminuzione stagionale estiva della banchisa artica sta aumentando. Anche le calotte glaciali in Antartide si sono ridotte negli ultimi due decenni (soprattutto nella Penisola Antartica Settentrionale e nel Mare Amundsen nell’Antartide Occidentale).
GAS SERRA
La concentrazione atmosferica globale di CO2 è aumentata di circa 40% dal 1750. Tutte le attuali concentrazioni atmosferica globali di CO2, metano (CH4), protossido di azoto (N2O) sono maggiori delle concentrazioni registrate nei carotaggi di ghiaccio negli ultimi 800.000 anni. Dal 1750 al 2011 le emissioni di CO2 provocate dall’uomo (combustibili fossili, produzione cementifera, deforestazione) sono pari 545 miliardi di tonnellate di carbonio: 240 in atmosfera, 155 negli oceani, e 150 negli ecosistemi naturali terrestri.
IL FUTURO DEL PIANETA
Le emissioni di gas serra che continuano a crescere provocheranno ulteriore riscaldamento. Il che causerà cambiamenti nella temperatura dell’aria, degli oceani, nel ciclo dell’acqua, nel livello dei mari, nella criosfera, in alcuni eventi estremi e nell’acidificazione oceanica. Molti di questi cambiamenti persisteranno per molti secoli. L’aumento della temperatura media globale alla superficie per il breve periodo 2016–2035 “probabilmente” sarà compresa nel range di 0,3 gradi-0,7 gradi. Le proiezioni climatiche mostrano che entro la fine di questo secolo la temperatura globale superficiale del nostro Pianeta probabilmente raggiungerà gli 1,5 gradi in più rispetto al livello del periodo 1850-1900. E senza serie iniziative mirate alla mitigazione e alla riduzione delle emissioni globali di gas serra, l’incremento della temperatura media globale rispetto al livello pre-industriale potrebbe superare i 2 gradi e arrivare anche ai 5. Il riscaldamento sarà più accentuato nelle aree subtropicali e tropicali del Pianeta. Il livello globale medio marino continuerà a crescere durante il XXI secolo. L’innalzamento del livello medio globale marino per il 2100 sarà “probabilmente” compreso nel range che va da 0,26 metri a 0,55 metri fino a un range che va da 0,45 a 0,82 metri. Per limitare l’entità di questi impatti, le emissioni di CO2 e degli altri gas serra devono essere ridotte in maniera sostanziale e tentare di fermare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi rispetto al livello pre-industriale.