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Ecco la relazione dell’intelligence nel ricordo di Nicola Calipari

Il documento è stato presentato con qualche giorno di ritardo in concomitanza con il ventesimo anniversario della morte del funzionario Sismi. Mantovano e Guerini: non sia più un bilancio ma un’occasione per fare il punto sulla sfide future

La Relazione annuale 2024 sulla politica dell’informazione per la sicurezza è stata pubblicata oggi, con qualche giorno di ritardo, non a caso. Ma per far coincidere la presentazione con il ventesimo anniversario della morte di Nicola Calipari. Il funzionario del Sismi, caduto il 4 marzo 2005 durante la liberazione della giornalista del Manifesto, Giuliana Sgrena, è stato ricordato con un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da tutti i presenti: Vittorio Rizzi, direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza; Lorenzo Guerini, presidente del Copasir; il sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica; Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (l’agenzia che ha raccolto l’eredità del Sismi di Calipari con la riforma del 2007); e Bruno Valensise, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna.

Da Guerini e Mantovano è arrivato l’appello a uscire dalla logica della relazione dei servizi come fosse un bilancio per ricalibrarla sulle sfide dell’immediato futuro. Il tutto, ovviamente senza dimenticare il lavoro svolto. A tal proposito, Mantovano ha evocato il silenzio come contesto – ma anche strumento – all’interno del quale opera l’intelligence (ed evocato dal sottosegretario sull vicenda spyware). Per questo, ha citato le liberazioni della giornalista Cecilia Sala in Iran, della famiglia Langone in Mali e della missionaria Ornella Carrara sperduta nel Benin. Ma anche il lavoro in corso in merita alla situazione “estremamente complessa” del cooperante Alberto Trentini, detenuto da cento giorni in Venezuela. Sul suo caso “dire qualcosa di più ne pregiudicherebbe il ritorno”, ha detto il sottosegretario ribadendo il massimo impegno per il suo ritorno in Italia.

Nel suo intervento, il sottosegretario Mantovano è tornato su un tema che aveva già affrontato nei mesi scorsi: la decisione di alzare la aliquota di ingressi nell’intelligence tramite concorso al 60 percento, con obiettivo di farla crescere ancora. Si tratta di una “apertura sconosciuta in passato”, ha spiegato sottolineando però come forze armate e forze di polizia offrono “capacità consolidate” fondamentali in determinati scenari operativi.

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LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE

Caravelli, Guerini, Mantovano, Rizzi e Valensise presentano la Relazione dell’Intelligence 2024. Le foto


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