Dal mio romantico punto di vista: “era meglio se la Rai non avesse mai respinto il comico Beppe Grillo, dai suoi, per altro spesso mediocri, palinsesti; ecco cosa cumula il tanto amore odio reciproco tra Beppe e la Tv nazionale.
“Grillo in Rai, il M5s «occupa »Viale Mazzini. Alcuni parlamentari grillini si impossessano per qualche ora di parte della tv pubblica mentre il leader parla con Gubitosi”.
Nella New York del 1962, Barbara Novak è una scrittrice femminista con l’avversione nei confronti dell’amore. Il suo accanimento verso il sentimento più nobile la porterà a scrivere un romanzo, intitolato per l’appunto “Abbasso l’amore”, che diventerà un best-seller divenendo una guida per molte donne. La sua “battaglia” contro l’amore continuerà fino al suo incontro con l’affascinante giornalista Catcher Block, fino a quando non scopriamo che l’intento della protagonista era di conquistarlo. (Cioè fin dall’inizio).
E poi da giovane studente e cittadina di allora, dico subito che io ci tenevo davvero ad avere Grillo in tv; anche quello era il servizio pubblico che avrei voluto, e non ho avuto, tanto che il mio professore di matematica tra una arrabbiatura e una battuta in classe al liceo classico ci nominava spesso questo comico, di cui però non avevamo noi invece alcun ricordo mediatico, noi nati nell’ottanta, e allora arrivata a Roma all’università mi recai a cercare i suoi biglietti per un suo show, troppo costosi per un universitario, rinunciai, fin …allo show che conosciamo tutti.
Morale della favola, come nel film, Abbasso l’amore, a muovere Beppe Grillo è una, giusta, rabbia, verso l’amore della sua vita, verso la Rai. E forse se ha messo su tutta questa baraonda alla conquista del Paese, alla fine, proprio come la protagonista di quel film, voleva solo arrivare al cuore, al cuore della Rai.
Il leader del M5s parla proprio da viale Mazzini dove si trovava per una manifestazione di protesta contro l’informazione Rai e dice: “Mi interessa la tv pubblica e con Fico presidente abbiamo una grande occasione”.