Il 12 maggio 2025 la Cina ha pubblicato il Libro Bianco sulla “Sicurezza nazionale nella nuova era”, documento che delinea la strategia di difesa di Pechino per i prossimi anni. Tra modernizzazione militare accelerata e retorica diplomatica moderata, il testo rivela le ambizioni di una potenza in ascesa che cerca di ridefinire il proprio ruolo globale in un’epoca di rinnovata competizione strategica. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi
Il 12 maggio 2025, l’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato cinese ha pubblicato il Libro Bianco sulla “Sicurezza nazionale della Cina nella nuova era”, un documento strategico che delinea le ambizioni e le direttrici della politica di difesa di Pechino per i prossimi anni. In un contesto di crescente competizione tra grandi potenze, questo testo rappresenta una finestra privilegiata per comprendere le intenzioni della Repubblica Popolare in materia di sicurezza e proiezione globale.
Il documento, articolato in sei sezioni principali oltre a prefazione e conclusioni, presenta la visione cinese di un ordine mondiale in rapida trasformazione, dove Pechino si propone come forza stabilizzatrice. La Cina, si legge nel testo, “inietta certezza e stabilità in un mondo pieno di cambiamenti e caos”, sottolineando il ruolo che intende assumere nella governance globale della sicurezza.
Al centro della strategia emerge il “concetto generale di sicurezza nazionale”, presentato come il primo grande pensiero strategico in materia di difesa dalla fondazione della Repubblica Popolare. Questo approccio, parte integrante del pensiero di Xi Jinping, enfatizza una visione “completa, sistematica e relativa” della sicurezza, che pone al centro la protezione del popolo cinese mantenendo come fondamento la sicurezza politica e come criterio gli interessi nazionali.
Un elemento significativo è l’enfasi sul coordinamento tra sviluppo economico e sicurezza. Il Libro Bianco dedica ampio spazio a questo bilanciamento, riflettendo la consapevolezza cinese che la modernizzazione militare deve procedere di pari passo con la crescita economica. Non a caso, mentre il budget della difesa cresce del 7,2% raggiungendo i 249 miliardi di dollari nel 2025, Pechino fissa un ambizioso obiettivo di crescita del PIL intorno al 5%.
La modernizzazione delle forze armate rappresenta un pilastro centrale della strategia. Il documento conferma l’obiettivo di completare l’ammodernamento militare entro il 2035, con particolare attenzione all’integrazione di nuove tecnologie e al rafforzamento delle capacità di proiezione di potenza. La Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione (Plan), già numericamente la più grande al mondo con oltre 370 unità navali, continua la sua espansione qualitativa, mentre l’Aeronautica (Plaaf) accelera lo sviluppo di sistemi di nuova generazione.
Sul fronte internazionale, il Libro Bianco introduce la “Global Security Initiative” come contributo cinese alla governance globale. Questa iniziativa, presentata come alternativa ai “vecchi concetti” di sicurezza basati sul gioco a somma zero e sul confronto tra alleanze, propone un approccio fondato su “consultazione, costruzione congiunta e condivisione”. Significativamente, alla fine del 2024, 119 paesi e organizzazioni internazionali avevano già espresso sostegno a questa visione.
La questione di Taiwan rimane centrale nella dottrina di sicurezza, con il documento che ribadisce l’obiettivo della “riunificazione” pur sottolineando che la Cina “non cercherà mai l’egemonia né si impegnerà nell’espansionismo”. Questa apparente contraddizione riflette la complessa posizione di Pechino: determinata a rivendicare quella che considera parte integrante del territorio nazionale, ma attenta a non apparire come potenza aggressiva sulla scena internazionale.
Il Libro Bianco affronta anche le crescenti tensioni con gli Stati Uniti, particolarmente nel contesto della guerra commerciale e tecnologica. La risposta cinese combina fermezza diplomatica con investimenti strategici in settori chiave: il budget per scienza e tecnologia raggiunge i 54,7 miliardi di dollari nel 2025, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente, sottolineando la priorità accordata all’autonomia tecnologica.
Un aspetto rilevante è l’attenzione dedicata alla sicurezza non tradizionale, inclusi cyber-sicurezza, spazio e domini emergenti. Il documento evidenzia come la Cina stia sviluppando capacità in tutti i domini di guerra, riflettendo una comprensione moderna dei conflitti che va oltre le dimensioni convenzionali terra-mare-aria.
In conclusione, il Libro Bianco del 2025 presenta una Cina che cerca di bilanciare assertività e moderazione, modernizzazione militare e sviluppo economico, sovranità nazionale e cooperazione internazionale. In un’era di crescente competizione strategica, il documento rivela una potenza in ascesa che, pur perseguendo i propri interessi nazionali con determinazione, cerca di presentarsi come garante di stabilità piuttosto che fonte di distruzione dell’ordine internazionale. La sfida per gli osservatori esterni sarà distinguere tra retorica diplomatica e intenzioni concrete, mentre per Pechino la vera prova sarà tradurre queste ambizioni strategiche in politiche coerenti che possano davvero contribuire alla sicurezza globale.