L’intervento di Simone Billi, capogruppo lega in Commissione Esteri e presidente del Comitato sugli italiani nel mondo al Cpac di Budapest
Ho partecipato al Cpac di Budapest, la grande convention internazionale dei conservatori, dove ho ribadito una visione chiara: l’Italia e i Paesi europei da soli non possono affrontare le sfide globali che ci attendono. Solo un’Unione Europea forte e unita può farlo.
Ma non un’Unione dominata da un’ideologia socialista estrema, come purtroppo accade oggi. Sto parlando del Green New Deal ideologico, dello stop imposto ai motori a combustione, delle quote penalizzanti per i produttori europei, dell’ideologia woke. Tutti provvedimenti che stanno distruggendo il nostro mercato, minando la nostra società e snaturando la nostra cultura.
Molte direttive europee stanno uccidendo il mercato interno, mettendo in ginocchio le nostre imprese e lasciando interi settori economici alla mercé della concorrenza cinese. Questo non è progresso, è suicidio industriale. E va fermato.
L’Europa deve rimanere unita, sì, ma per rafforzare l’Europa vera, quella dei popoli, che promuove le diverse realtà locali, le culture e le storie che rendono unico ciascun Paese. È proprio questa diversità che rende l’Europa grande rispetto al resto del mondo: la nostra forza è nelle nostre radici.
Difendiamo insieme la nostra identità, i nostri valori, il nostro futuro. Non ci arrenderemo a chi vuole indebolire l’Europa, ma la renderemo più forte, più libera, più vera.