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Schermaglie di giugno

Nel 2010 si susseguono anniversari cinematografici come quello di La dolce vita o L’avventura, ma anche la televisione è abbastanza matura da celebrare le proprie ricorrenze. Vent’anni fa, nel 1990, sulla rete ABC andava in onda una serie che sarebbe diventata oggetto di culto: Twin Peaks creata dal genio registico di David Lynch.
In molti ricorderanno la serie fra investigazione, horror e soap-opera che, ambientata nella cittadina di Twin Peaks, si incentrava sull’omicidio della giovane Laura Palmer e sulle indagini dell’agente Dale Cooper. La serie è uno spartiacque per diversi motivi: era il tentativo di girare un telefilm con il respiro largo di un film e si poneva inoltre come via di mezzo fra parodia e decostruzione di più generi televisivi. Alla struttura scandita, da detection, si innestanavano inserti narrativi disarticolati, propri del feuilleton televisivo, mentre il tocco soprannaturale aggiungeva tratti visuali inquietanti, quasi da film horror.
La serie può sembrare un’evoluzione delle riflessioni di Lynch sull’America, già presenti in Velluto blu (1986), e in effetti l’ambiguità dei personaggi, tutti con doppie vite, sembrerebbe suggerire un approccio critico alla società contemporanea e al rapporto fra l’immagine patinata e la torbida realtà che si nasconde dietro. Ma Lynch porta avanti radicali esperimenti di metatelevisione, lasciando che le immagini del serial siano commentate da spezzoni di una fantomatica soap (girata ad hoc dal regista): Invitation to love. La mise en abyme è uno svelamento dei meccanismi TV, ma anche una rivendicazione del ruolo della fiction che, come un inconscio narrativo, lascia affiorare le dinamiche della realtà.
Ciò che Lynch dimostra di aver compreso è che una struttura ad albero, come quella della soap, è in grado di disarticolarsi all’infinito, fino al punto in cui le nozioni di inizio e fine perdono di significato. Nella forma distesa di una serie di episodi, Lynch sperimenta quello che farà in forma condensata in pellicole come Mulholland Drive (2001): una narrazione piena di svolte improvvise e assurde, ma perfettamente coerente nello sviluppo progressivo della drammaturgia, da un episodio all’altro.
Le potenzialità di una serie come Twin Peaks a livello di formato di scrittura e di invenzioni visive forse non potevano figliare immediatamente nella televisione commerciale. Le prime risposte di un certo rilievo possono essere considerate il danese The Kingdom (1994) di Lars Von Trier per le atmosfere e il tono e ER – Medici in prima linea (1994) per la narrazione e la regia di stile cinematografico, non per niente alcuni episodi sono stati girati da Quentin Tarantino.
Dalla seconda metà degli anni ’90 abbiamo assistito a un rovesciamento delle logiche e degli stilemi della serie televisiva: storie stravaganti, personaggi al limite dell’incredibile. Una serie di culto come Lost non è neppure ipotizzabile senza il presupposto di Twin Peaks e ne costituisce forse il frutto maturo: il pubblico, cresciuto nella realtà fluttuante di Lynch, non ha bisogno più di spiegazioni omnicomprensive sulla trama, ma si appassiona agli eventi allo stesso modo nel quale ci si incanta a guardare il fuoco o il mare.
 
Indice delle cose notevoli: La serie completa delle puntate in un unico cofanetto: I segreti di Twin Peaks di David Lynch, 10 DVD strato singolo, Paramount Home Entertainment 2007 * La celebre e inquietante colonna sonora della seria: Music from Twin Peaks di Angelo Badalamenti, CD audio, Warner 1991 * Un’interessante escursione filosofica nel telefilm di Lynch: Roberto Manzocco, La filosofia di Twin Peaks, Milano, Mimesis, 2010 * Il prequel che secondo il regista doveva chiudere degnamente la serie TV: Fuoco cammina con me di David Lynch, DVD doppio strato, Paramount Home Entertainment 2007 * Un’accurata e completa disamina del cinema lynchiano: Daniele Dottorini, David Lynch. Cinema del sentire, Genova, Le Mani-Microart, 2004 * La serie TV che può essere considerata la risposta europea a Twin Peaks: The Kingdom. Il regno di Lars Von Trier, 5 DVD strato singolo, Medusa Home Entertainment 2007 * La serie TV “erede” di quella di Lynch: Lost, 9 DVD doppio strato, Buena Vista, 2006 *
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