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Traffico di materiale biologico. Un nuovo caso negli Usa

Chengxuan Han, dottoranda presso la Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, è stata fermata all’aeroporto di Detroit con l’accusa di aver inviato quattro spedizioni non autorizzate di materiale biologico (in particolare nematodi) verso un laboratorio dell’Università del Michigan. Si tratta del terzo caso in pochi giorni che vede coinvolti ricercatori cinesi

Chengxuan Han, ricercatrice cinese iscritta al dottorato presso il College of Life Science and Technology dell’Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong a Wuhan, è stata arrestata domenica all’aeroporto metropolitano di Detroit con l’accusa di traffico illecito di materiale biologico e false dichiarazioni alle autorità federali. L’arresto, annunciato in un comunicato stampa del Federal Bureau of Investigation (FBI), segna il terzo caso in pochi giorni relativo a ricercatori cinesi coinvolti in sospetti trasferimenti non autorizzati di agenti biologici verso i laboratori dell’Università del Michigan.

Secondo l’accusa, Han avrebbe inviato quattro pacchi dal settembre 2024 al febbraio 2025, contenenti campioni di nematodi – piccoli vermi utilizzati comunemente nella ricerca biomedica – nascosti tra le pagine di testi accademici. Tali spedizioni, indirizzate a collaboratori del laboratorio dell’ateneo di Ann Arbor dove la ricercatrice avrebbe dovuto trascorrere un anno per un progetto di ricerca, non erano corredate dal necessario permesso governativo per l’importazione di materiale biologico.

Al momento del controllo doganale, le autorità hanno rilevato discrepanze nelle risposte fornite dalla Han circa il contenuto dei pacchi. In più, le autorità hanno accertato che tre giorni prima della partenza la ricercatrice aveva cancellato ogni dato dal proprio computer e dallo smartphone, giustificando l’azione con la volontà di “cominciare da zero” una volta negli Stati Uniti. “Pur trattandosi di materiale che di per sé non è pericoloso, esistono precise norme sul trasferimento internazionale di campioni biologici”, ha commentato all’Associated Press Michael Shapira, biologo dell’Università della California a Berkeley, che ha esaminato gli atti del procedimento.

Nei giorni scorsi, due altri cittadini cinesi erano già stati incriminati per analoghi reati: uno, ricercatore operante presso l’Università del Michigan, si trova tuttora in custodia; l’altro, respinto al confine l’anno scorso, rimane irreperibile. In una dichiarazione ufficiale, il portavoce del ministero cinese degli Esteri ha ribadito che Pechino esorta i propri connazionali all’estero a rispettare le leggi locali, proteggendo al contempo i loro diritti secondo le normative internazionali.

L’Università del Michigan, in merito agli ultimi episodi, ha dichiarato la propria piena collaborazione con le forze dell’ordine federali e ha condannato “ogni azione volta a compromettere la sicurezza nazionale o a danneggiare la missione pubblica dell’ateneo”. Han rimane in custodia in vista dell’udienza per la cauzione, fissata per mercoledì 11 giugno. Nel frattempo, le autorità continuano le indagini per chiarire possibili connessioni tra i tre casi e verificare eventuali ulteriori infrazioni nel contesto dei trasferimenti internazionali di materiale biologico.


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