L’escalation degli attacchi Gps richiede soluzioni tecnologiche avanzate. Le capacità italiane nella navigazione inerziale rappresentano una risposta strategica alla guerra ibrida. Il punto di Gianluca Trezza, deputy general manager di Northrop Grumman Italia
Nei giorni scorsi si è molto parlato dell’incidente che ha coinvolto l’aereo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, costretto a navigare con mappe cartacee a causa delle interferenze Gps russe. Il fatto ha portato sotto i riflettori internazionali e all’attenzione della opinione pubblica un fenomeno che gli esperti di difesa monitorano con crescente preoccupazione da anni, ovvero che è in corso, a livello globale, una “navigation warfare” sistematica che richiede risposte tecnologiche immediate e strategicamente orientate.
I numeri parlano chiaro e delineano uno scenario in drammatico peggioramento. La Polonia ha registrato 2.732 casi di interferenza Gps nel gennaio 2025, in aumento rispetto ai 1.908 casi della fine del 2023. La Lituania ha registrato 1.185 casi nello stesso mese, più del doppio rispetto al marzo 2024. In Estonia, la situazione ha raggiunto livelli critici: l’85% dei voli subisce interferenze Gps secondo le autorità.
La portata geografica del fenomeno si è estesa ben oltre i confini baltici. Nel mar Rosso e in Sudan, zone cruciali per le rotte commerciali internazionali, si è assistito a un’impennata da zero interferenze nel quarto trimestre 2024 a 890 casi nel secondo trimestre 2025. Questo dato testimonia come queste tecniche di guerra ibrida si estendono ormai ben oltre i teatri operativi tradizionali, fungendo da strumento globale di pressione geopolitica.
Le risposte europee attuali, pur meritevoli negli intenti, si rivelano strutturalmente inadeguate rispetto alla portata della minaccia. Il progetto R-Mode Baltic, sviluppato da Germania, Polonia e paesi baltici, e il sistema eLoran britannico rappresentano tentativi lodevoli di diversificazione tecnologica, ma procedono con tempi incompatibili con l’escalation in corso.
Il problema fondamentale risiede nell’approccio stesso: continuare a dipendere esclusivamente da segnali esterni – siano essi satellitari o terrestri – significa rimanere vulnerabili a qualsiasi forma di interferenza elettronica.
La vera risposta risiede quindi nella navigazione inerziale di nuova generazione, una disciplina in cui l’Italia vanta eccellenze riconosciute a livello internazionale. A differenza dei sistemi che dipendono da segnali esterni, la navigazione inerziale utilizza accelerometri e giroscopi per calcolare posizione, velocità e orientamento e tale caratteristica intrinseca la rende completamente immune a qualsiasi forma di jamming o spoofing.
Le moderne piattaforme inerziali hanno raggiunto livelli di precisione che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza. I sistemi più moderni riescono a mantenere la loro posizione con un errore di pochi metri, anche dopo ore di navigazione autonoma, mentre le versioni militari di ultima generazione raggiungono precisioni sub-metriche per periodi operativi estesi.
Nel panorama internazionale delle tecnologie di navigazione avanzata, l’Italia ha sviluppato una soluzione strategica chiamata Sinapsis. Avviato nel 2020 da Northrop Grumman Italia e cofinanziato dal ministero della Difesa, Sinapsis è un sistema Apnt (Assured position, navigation, and timing) che garantisce dati di posizione, navigazione e tempo. Sinapsis si distingue per l’uso di sensori eterogenei e allo stato dell’arte, come il giroscopio Hrg (Hemispherical resonator gyroscope). Grazie ad algoritmi avanzati di data fusion, il sistema integra i dati provenienti da questi diversi sensori di bordo. Questo approccio garantisce una navigazione precisa e affidabile anche in contesti ostili, come in presenza di jamming o spoofing Gps.
Sinapsis rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra industria e istituzioni, portando nel Paese una tecnologia sovrana e allo stato dell’arte. Il programma incarna perfettamente la capacità italiana di trasformare le sfide geopolitiche in opportunità di innovazione tecnologica, sviluppando soluzioni proprietarie che riducono la dipendenza da tecnologie estere in settori critici per la sicurezza nazionale.
Nato per applicazioni militari, Sinapsis – e più in generale le soluzioni sviluppate per la navigazione in ambienti “Gnss-denied” – potrà essere progressivamente esteso anche al settore dell’aviazione civile, contribuendo a tutelare la sicurezza dei passeggeri e la resilienza del trasporto aereo europeo. Questa duplice applicabilità, militare e civile, testimonia la lungimiranza strategica dell’investimento e il potenziale di ricadute positive sull’intero sistema economico nazionale.