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Due visioni per l’Europa. Confronto tra Strategic defence review UK e National strategic review Francia

Di Ivan Caruso

Il 2025 ha segnato un momento cruciale per la strategia europea con la pubblicazione di due documenti fondamentali: lo Strategic Defence Review britannico (2 giugno) e il National Strategic Review francese (14 luglio). Due nazioni, entrambe potenze nucleari, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed europee. I due documenti riflettono una svolta epocale nella percezione delle minacce, con la Russia chiaramente identificata come principale avversario europeo e la necessità di prepararsi a un conflitto ad alta intensità entro il 2030. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

L’analisi dei due documenti presenta delle convergenze strategiche significative. Entrambi i paesi adottano un approccio “whole-of-society”, riconoscendo che la sicurezza nazionale richiede la mobilitazione dell’intera società civile. La deterrenza nucleare torna centrale: il Regno Unito definisce la deterrenza nucleare come il “bedrock” della sicurezza nazionale, mentre la Francia la descrive come “indipendente, credibile e coerente – la pietra angolare della politica di difesa”.

La cooperazione nucleare bilaterale rappresenta l’elemento più innovativo. La Northwood Declaration del 2025 segna la prima volta che entrambi i paesi si impegnano nella cooperazione operativa nucleare, con la creazione di un UK-France Nuclear Steering Group. Parallelamente, Macron ha lanciato il 5 marzo 2025 un dialogo strategico con gli alleati europei sul ruolo della deterrenza francese nella sicurezza collettiva europea.

Divergenze fondamentali

Le differenze rivelano visioni strategiche distinte. Il Regno Unito adotta un approccio esplicitamente “Nato-first”, abbandonando di fatto l'”Indo-Pacific tilt” per concentrarsi sull’Euro-Atlantico. La Francia, pur rafforzando il pilastro europeo della Nato, mantiene una visione globale con presenza continua in Africa e Indo-Pacifico, perseguendo l’obiettivo dell’autonomia strategica europea.

La differenza si manifesta anche nell’approccio alla tecnologia: il Regno Unito punta sulla Digital Targeting Web con investimenti di oltre 1 miliardo di sterline entro il 2027, mentre la Francia enfatizza la necessità di piena autonomia tecnologica in settori chiave come AI, spazio e quantum.

Sfide economiche e implementazione

Entrambi i paesi affrontano il paradosso tra ambizioni crescenti e risorse limitate. Il Regno Unito ha annunciato l’aumento della spesa per la difesa al 2,5% del Pdl entro il 2027 e al 3% nel prossimo parlamento, raggiungendo il 5% per la sicurezza nazionale complessiva. La Francia punta a €64 miliardi entro il 2027, ma affronta significative difficoltà fiscali con un debito pubblico di €3,3 trilioni e un deficit del 5,8% del Pil.

Gli esperti sollevano dubbi sulla sostenibilità. Come osserva Emmanuel Dupuy, Presidente dell’Institute for European Prospective and Security – Ipse, “la determinazione francese a rafforzare la propria postura strategica si inserisce nel contesto di un ordine globale instabile, ma deve realizzarsi nonostante le difficoltà finanziarie”. Similmente, il review britannico è criticato per la mancanza di risorse adeguate per realizzare le ambizioni dichiarate.

Verso una Deterrenza Nucleare Europea?

I due documenti suggeriscono l’emergere di una nuova architettura di sicurezza europea. L’incertezza sul futuro impegno americano spinge Francia e Regno Unito a considerare un ruolo più proattivo nella sicurezza continentale. Con i loro 515 ordigni nucleari combinati contro i circa 4.200 russi, Francia e Regno Unito possiedono comunque capacità sufficienti per infliggere danni inaccettabili a Mosca.

La sfida rimane politica e istituzionale: serve un forum istituzionale per coordinare la deterrenza, convincendo la Francia a rientrare nel Nuclear Planning Group Nato o creando un consiglio europeo per la deterrenza.

Conclusioni

I documenti del 2025 segnano una svolta importante nel quadro della nuova situazione geopolitica mondiale. Mentre il Regno Unito abbraccia pienamente l’Alleanza Atlantica, la Francia persegue l’autonomia europea senza abbandonare la Nato. La cooperazione nucleare bilaterale potrebbe costituire l’embrione di una deterrenza europea, ma le sfide finanziarie e politiche restano enormi. Il successo dipenderà dalla capacità di trasformare le dichiarazioni in investimenti concreti e dalla volontà di superare decenni di rivalità nazionali per una visione europea condivisa.


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