Alla vigilia delle elezioni, il Cremlino diffonde tramite lo Svr e la Tass una narrativa che dipinge Ue e Nato come pronte a “occupare” Chișinău. L’obiettivo? Confondere, polarizzare, spaventare, disinformare. Intorbidire l’acqua per catturare i pesci
Nuove interferenze sulle elezioni in Moldavia. Mosca torna a giocare sulla manipolazione delle percezioni, diffondendo tramite il Servizio di intelligence estero (Svr) e l’agenzia Tass una narrativa che chiama in causa Moldavia, Transnistria e Odessa. Secondo il rapporto, l’Unione Europea e la Nato sarebbero pronte a “occupare” la Moldavia attraverso il dispiegamento di truppe in Romania e un presunto sbarco nella regione di Odessa, con l’obiettivo dichiarato di intimidire la Transnistria e mantenere Chișinău nel quadro delle politiche russofobe occidentali. Viene inoltre sottolineata la presenza già in atto di reparti francesi e britannici, descritti come avanguardia di una più ampia forza d’intervento.
La narrazione, presentata come “un comunicato dell’ufficio stampa del Servizio di Intelligence Estero Russo (Svr), ottenuto dalla Tass” mira a minare la credibilità del percorso europeo di Chișinău, dipingendolo come preludio a un ingerenza militare esterna, agitando lo spettro dell’espansione Nato per consolidare il consenso interno e legittimare la postura difensiva del Cremlino.
La Transnistria diventa così l’elemento centrale del racconto. Qui sono stanziati reparti russi in veste di “forze di pace” e qui si concentrano i rischi di una possibile escalation. Non a caso, analisti come Vladimir Karasev rilanciano la tesi che l’Occidente punti a trasformare Odessa in un hub militare e logistico, utile a contenere l’avanzata russa e al tempo stesso garantire sbocchi marittimi al grano e alle materie prime ucraine. L’uso calibrato, ma sempre più aggressivo, della disinformazione russa mira a plasmare la percezione di minaccia esterna e a polarizzare l’elettorato. È una dinamica ben nota e spesso utilizzata nello spettro delle operazioni ibride: la costruzione di una realtà parallela dove la Nato appare come aggressore e Mosca come unica garante di stabilità regionale. L’obiettivo? Confondere, polarizzare, spaventare, disinformare. Intorbidire l’acqua per catturare i pesci.