Skip to main content

Sui brevetti industriali l’Italia cresce, il governo è sulla strada giusta. Scrive Billi

Di Simone Billi

L’Italia entra per la prima volta nella Top 25 mondiale per la tutela dei diritti di proprietà. Un risultato che conferma l’efficacia delle politiche di centrodestra e la ripresa dell’intero sistema economico e innovativo nazionale. Il commento di Simone Billi, capogruppo della Lega in Commissione Esteri e presidente dell’Intergruppo sulla Protezione dell’Innovazione Tecnologica

L’Italia entra per la prima volta nella Top 25 mondiale per la tutela dei diritti di proprietà, secondo il rapporto 2025 dell’International Property Rights Index (Ipri). Il nostro Paese ottiene un punteggio complessivo di 6,952, con un incremento del 16 % rispetto all’anno precedente, salendo dalla 36ª alla 25ª posizione, dopo un lungo periodo di stabilità in 46 esima. Un traguardo che riflette un miglioramento complessivo del sistema Italia, economico, produttivo, giuridico e sociale e che conferma come le politiche del governo stiano restituendo fiducia e competitività al Paese.

I dati sull’innovazione confermano questa tendenza. Nel 2023 la spesa interna in ricerca e sviluppo ha raggiunto 29,4 miliardi di euro, in crescita del 7,7 % rispetto al 2022. Le imprese italiane hanno incrementato gli investimenti in R&S del +5,4 %, consolidando il ruolo dell’industria come motore dell’innovazione. Nello stesso periodo l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (Uibm) ha ricevuto 12.242 domande di brevetto, di cui oltre 10 mila per invenzione industriale, mentre le domande europee all’Epo da parte di richiedenti italiani sono salite a 5.053, con un aumento del 3,8 %.

Un risultato che conferma come questo governo di centrodestra, dopo decenni di governi a trazione di sinistra, stia finalmente ottenendo risultati concreti per l’Italia reale. La tutela della proprietà industriale e intellettuale è la base della crescita economica, della competitività e dell’innovazione tecnologica: solo valorizzando chi crea e chi innova possiamo rafforzare il sistema Paese.

Il nuovo posizionamento dell’Italia nell’Ipri 2025 non è solo un dato statistico, ma un segnale politico forte: il Paese torna a essere credibile e competitivo nel panorama internazionale, grazie a un Governo che investe nella concretezza, nella legalità economica e nella valorizzazione dei talenti italiani.
In un mondo dove la proprietà intellettuale rappresenta la nuova frontiera della sovranità tecnologica, l’Italia dimostra di saper crescere e innovare con serietà, competenza e visione.


×

Iscriviti alla newsletter