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Grillo e Cern, gli altri segreti di Bersani svelati da due bersaniani

«Più di uno dei ricercatori del Cern ha votato Grillo. A quei ragazzi chiedevo una reazione di fronte al declino dell’Italia. Da parte loro c’era zero stima verso la maggioranza della classe politica italiana». Sono le parole di Pier Luigi Bersani che Stefano Di Traglia e Chiara Geloni, due stretti collaboratori dell’ex candidato premier del centrosinistra raccolgono nel libro Giorni Bugiardi. Primarie, Elezioni, Quirinale. Così poteva cambiare l’Italia (Editori Internazionali Riuniti), in uscita il 6 novembre in libreria.

Prima tappa: il Cern

Dopo la tappa iniziale di Bettola, suo paese natale, da dove partì la campagna per le primarie, Bersani decise di volare a Ginevra in visita al Cern. Molti di quei ricercatori guidati dagli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli hanno contribuito con i loro studi sulle particelle a far assegnare proprio ieri il premio Nobel per la fisica a Peter Higgs e a François Englert.

E’ l’inizio di un viaggio che lo porta nei luoghi della realtà, nei luoghi dei problemi ma anche nei luoghi delle energie che ci sono in questo paese – raccontano Di Traglia e Geloni nel capitolo dedicato alle primarie del centrosinistra – per questo decidiamo nella seconda tappa di volare a Ginevra e di visitare il Cern, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, dove ci troveremo di fronte a un centinaio di giovani ricercatori, ben felici di poter interloquire con il probabile candidato premier del centrosinistra.

Un laboratorio di pace e da Nobel

Sono persone, quelle impegnate al Cern, provenienti da molti paesi, alcuni in guerra anche tra di loro, ma questo non sembra frenare ad esempio la volontà di ricercatori israeliani e palestinesi di lavorare fianco a fianco. Sembra di essere all’Onu della ricerca, un laboratorio di pace. Un luogo che spinge in avanti la conoscenza dell’umanità, un luogo dove le molte intelligenze italiane danno un contributo enorme al progresso di tutto il mondo.

Come quella di Fabiola Gianotti, la fisica milanese che Bersani incontra nel corso della visita nei laboratori, responsabile dei 1600 ricercatori dell’esperimento Atlas, che con i colleghi dell’altro esperimento, il Cms diretto da Guido Tonelli e dall’americano Joe Incandela, hanno scoperto il bosone di Higgs, la particella all’origine dell’universo, intuita teoricamente nel ’64 dal fisico Peter Higgs. Quell’intuizione e il grande lavoro che ne è seguito negli anni successivi sono stati premiati con il Nobel per la fisica.

I punti fondamentali di Bersani

E’ qui tra Bettola e Ginevra che Bersani illustra i suoi impegni, i punti programmatici che porterà poi in giro per l’intero stivale nelle settimane successive: dalle riforme costituzionali alle leggi contro la corruzione, delle nuove politiche industriali che creano lavoro, a norme per i diritti civili, dalla riduzione dei costi dell’apparato statale a provvedimenti  per liberare i mercati chiusi alla concorrenza e all’accesso delle nuove generazioni. E’ qui, tra Bettola e Ginevra, che Bersani ha chiaro però il punto fondamentale, quasi un grido di dolore decisivo, come vedremo poi in campagna elettorale, senza il quale le riforme immaginate possono non bastare, se non si ricostruisce un «rapporto sentimentale tra politica e cittadini, una politica che se vuole rendersi credibile deve prendersi anche qualche rischio con generosità, mettendosi in gioco, facendo un bagno di realtà che spesso non riesce a dare».

Un’amara constatazione

E proprio ricordando l’incontro coi ricercatori di Ginevra che oggi Bersani ci dice con un pizzico di amarezza: «Già allora mi ero accorto che quei ricercatori del Cern avevano stima zero per l’Italia e per molti dei suoi rappresentanti politici, un’idea semplificata e un atteggiamento non positivo verso il loro paese. Ho cercato di spiegare loro che un governo senza cambiamento non serve, ma non serve nemmeno la protesta senza cambiamento. Ma più di uno di loro è tornato in Italia proprio per votare il Movimento 5 Stelle».

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