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Washington si (ri)avvicina a Bruxelles? La guerra ibrida si combatte insieme

Alla fine di ottobre, John Ratcliffe, nominato direttore della Cia nel gennaio 2025, ha compiuto un viaggio informale nella capitale belga, incontrando esponenti di primo piano della politica estera e dell’intelligence della Unione europea

Alla fine di ottobre il direttore della Central Intelligence Agency, John Ratcliffe, ha compiuto una visita riservata a Bruxelles per incontrare alcuni tra i principali responsabili della politica estera e dell’intelligence dell’Unione europea. La notizia è stata riportata da Politico.

Perché il viaggio e perché ora

Diversi Stati membri dell’Ue avevano manifestato crescente cautela nei confronti della volontà e dell’affidabilità degli Stati Uniti nel campo dell’intelligence. Basti pensare all’interruzione improvvisa, a marzo, della condivisione di dati sul conflitto in Ucraina tra Washington e Kiev, che ha avuto riflessi anche sul fronte europeo.

A questo, e alla difficile costruzione – o ricostruzione – della fiducia tra le agenzie europee di informazione e sicurezza, si aggiunge la visita di Ratcliffe. Il viaggio rappresenta un segnale concreto e ufficioso, studiato per comunicare che l’alleanza strategica transatlantica è ancora viva. Come riporta Politico, l’incontro è stato «not-so-subtle».

L’unione fa la forza

Ratcliffe avrebbe avuto colloqui con l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, oltre che con dirigenti del centro di intelligence dell’Ue (Intcen) e della direzione informativa dello stato maggiore militare dell’Unione (Eums). Secondo le fonti citate, l’obiettivo dell’incontro era quello di ribadire l’impegno di Washington nella cooperazione in materia di sicurezza, oltre a voler rassicurare le controparti europee circa l’affidabilità degli Stati Uniti come partner strategico.

A causa della crescente incertezza riguardo alle priorità di politica estera statunitense, negli ultimi mesi alcune capitali europee avevano espresso preoccupazione per l’imprevedibilità della linea americana nei confronti di Kyiv, in particolare dopo la sospensione temporanea della condivisione di informazioni d’intelligence con l’Ucraina. Tale interruzione aveva alimentato dubbi sulla stabilità dei meccanismi di scambio informativo con i Paesi alleati e sulla capacità di Washington di mantenere un coordinamento costante con i partner europei.

La posta in gioco

Sul tavolo, la cooperazione contro le sfide poste da Russia e Cina, la gestione comune delle minacce ibride, di attacchi cyber e delle operazioni di influenza.

La visita di Ratcliffe coincide inoltre con un processo di riorganizzazione interna dell’apparato informativo europeo. Le istituzioni dell’Unione starebbero lavorando alla creazione di un sistema più integrato di raccolta e analisi dei dati strategici, anche in funzione di un’autonomia decisionale maggiore rispetto agli Stati Uniti. E la Cia mira a garantire che la condivisione di informazioni sensibili resti ancorata a standard comuni e non venga frammentata da iniziative nazionali o comunitarie.

Dalla cooperazione nel contrasto alle interferenze russe alle politiche di sicurezza tecnologica legate alla Cina, passando per la gestione per la stabilità del Mediterraneo. Le minacce di oggi richiedono la condivisione di una agenda di lungo periodo che, con continuità e coordinamento istituzionale, dovrebbe essere portata avanti, in egual modo e con la massima trasparenza possibile, dai partner europei e transatlantici.

Di fronte a minacce che hanno come obiettivo quello di creare ad hoc fratture o sfruttare linee di faglia già esistenti per aggravarne la profondità, la difesa passa attraverso un concetto fondamentale: l’unione fa la forza.


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