La commissione Giovannini ha rimesso il mandato perché impossibilitata a svolgere il proprio compito: razionalizzare il livello retributivo dei vertici della pubblica amministrazione (cominciando dai parlamentari) sulla base di quello medio europeo. A mio avviso, a dover suscitare scandalo, più che le denunciate difficoltà incontrate nello svolgimento del mandato, dovrebbe essere lo stesso compito affidato alla commissione. Che senso ha individuare il livello medio delle retribuzioni europee? Si tratta di un dato statistico privo di validità. Se, ad es., in Germania si paga 2 e in Grecia 4, la media del 3 non è adottata da nessuno: perché dovrebbe farlo l’Italia? Che senso ha individuare il livello medio delle retribuzioni europee se, nell’Unione, ci sono Stati poco virtuosi?
La cronaca degli ultimi mesi rende del tutto inutile spiegare perché che il 2 della Germania non può essere comparato con il 4 della Grecia (e ciò anche laddove le retribuzioni tedesche fossero superiori a quelle greche). Prendere a riferimento il livello medio delle retribuzioni europee non ha senso. Se non esiste un parametro comunitario valido per tutti gli Stati membri, non esiste un modello europeo e identificare quest’ultimo con la media di quanto disposto in ogni Stato significa assumere un dato virtuale, che ben lungi dal legittimare – tempo – denunci la crisi di credibilità delle nostre Istituzioni. (aml)