Le grandi imprese e utility dell’energia sarebbero “spacciate” per via dei cambiamenti in atto nel sistema. Soprattutto perché “il mix energetico mondiale si sta spostando più rapidamente”. Questa la tesi proposta in un nuovo rapporto degli analisti di Citibank che cita Darwin e s’intitola ‘L’evoluzione del sistema energetico’.
L’ipotesi potrebbe avere effetti importanti e notevoli implicazioni per i produttori e gli utenti finali. Le grandi utility – secondo lo studio citato da ‘smartgridnews.com’ – sarebbero più a rischio perché il loro modello di business è destinato a cambiare. L’evoluzione del sistema infatti dovrebbe suggerire a queste aziende di ‘spostarsi’ verso un modello più leggero, anche perché a quanto pare per il rapporto si tratterebbe di “un problema ancora più urgente di quello che sembra”.
Un primo punto di lettura riguarda il fatto che per esempio per via dell’efficienza energetica, del solare, e della capacità di stoccaggio circa la metà delle utenze elettriche potrebbero lasciare il loro mercato di riferimento. Questo perché – spiegano gli esperti di Citibank – i consumatori devono affrontare scelte alternative e diverse tra loro che fino a 5 anni fa non erano economicamente sostenibili. Cosa accaduta per esempio con la caduta dei prezzi dei pannelli solari che ha permesso di raggiungere la parità di costo in alcune aree in modo rapido.
E, la tecnologia di certo non torna indietro, viaggia verso il futuro per diventare sempre più economica; mentre, al contrario, i combustibili fossili tradizionali rischiano di diventare sempre più costosi. Questo – spiega il report – già sta accadendo, tanto che grandi imprese ed utility si trovano costrette a cambiare in corsa i propri piani strategici.
E proprio nell’efficienza l’Italia – in base ad alcuni dati di Enea forniti allo ‘Smart energy Expo’ – sembra aver preso la giusta direzione, tanto che a fine 2012 ha raggiunto il 65% dell’obiettivo di risparmio posto al 2016 per riuscire a realizzare un’economia a basso consumo energetico, più sicura e competitiva e sostenibile. L’Italia grazie agli strumenti di incentivazione per l’efficienza energetica è riuscita a risparmiare alla fine del 2012 circa 80 mila Gigawattora (GWh) di consumi all’anno.