L’allerta dell’MI5 su una rete di profili LinkedIn riconducibili al ministero della Sicurezza di Stato cinese rivela la natura paziente e granulare delle operazioni di elicitazione di Pechino, per raccolta di microsegnali capaci di anticipare e indirizzare gli orientamenti di Westminster
La pazienza e i tempi lunghi sono due delle principali caratteristiche delle operazioni di spionaggio cinesi, che preferiscono la gradualità alla dirompenza. Caratteristica confermata dall’ultimo avvertimento formale dell’MI5 ai deputati britannici e allo staff parlamentare, segnala un pattern granulare e diffuso che conferma, ancora una volta, le caratteristiche del gioco di Pechino. L’allerta è arrivata su un’operazione a larga scala veicolata tramite LinkedIn, la piattaforma professionale che, proprio per la sua natura, viene spesso percepita collettivamente come neutra. Qui, due profili Shirly Shen e Amanda Qiu, come riportato dalla Bcc e dal Guardian, si muovono con una credibilità sufficiente a superare le prime difese cognitive e percettive.
Questione di metodo
L’alert della sicurezza nazionale britannica, circolato via email attraverso gli uffici dello Speaker Lindsay Hoyle, individua i profili come asset digitali del ministero della Sicurezza di Stato cinese (Mss). Se già nel 2023 il direttore di MI5, Ken McCallum, aveva parlato di oltre 10mila contatti sospetti in due anni e mezzo, questa volta il targeting è chirurgico e assai ampio: parlamentari, ricercatori, consulenti geopolitici, think tank, economisti. Chiunque possa, anche solo in parte, offrire frammenti utili a decomporre il mosaico percettivo britannico. Non è l’informazione classificata ad attrarre Pechino, ma la micro–contestualizzazione. È la crepa fra ciò che è pubblico e ciò che è intuibile o percettibile.
Il metodo è semplice ed efficace: contatto via LinkedIn, offerta di consulenza geopolitica con compensi sproporzionati e pagamenti in criptovalute o contanti. Il tutto accompagnato dalla promessa di rapporti continuativi. In alcuni casi, perfino viaggi in Cina con spese pagate. La modalità è quella dell’elicitazione. Partire da ciò che sembra banale, costruire fiducia, normalizzare l’interazione.
La risposta Uk
Il Security Minister Dan Jarvis, intervenendo alla Camera dei Comuni, lo sintetizza con la formula: “Covert and calculated”. Una campagna che arriva in un momento delicato, poche settimane dopo il collasso del processo contro due cittadini britannici accusati di spionaggio per la Cina e durante il processo decisionale legato alla richiesta da parte di Pechino di una super-ambasciata a Londra al Royal Mint Court, nel cuore finanziario della capitale britannica.
Il pacchetto di risposta annunciato dal governo prevede security briefings per partiti e candidati, nuove linee guida per riconoscere attività ostili, collaborazione diretta con le piattaforme digitali, stretta sulle donazioni politiche tramite un Elections Bill aggiornato e investimenti da 300 milioni di sterline su cybersecurity e tecnologie criptate.
La partita tra Pechino e Westminster si lega a stretto giro con le iniziative della politica estera britannica che, soprattutto fra il 2019 e il 2022, è stata plasmata in larga misura da iniziative parlamentari. Dal dossier Huawei, al riconoscimento delle violazioni nello Xinjiang, fino alla pressione sul governo per assumere una postura più assertiva verso Pechino. Per il Mss, riuscire a comprendere (o manipolare) gli umori di Westminster significa anticipare (o dirottare) la linea strategica di Londra, prima ancora che esca ufficialmente dal Cabinet Office. È un tipo di minaccia distribuita, graduale e granulare, dunque difficile da tracciare e contrastare. Una miriade di micro–tentativi, ciascuno con una bassa probabilità di successo, ma con una valenza cumulativa. Ecco perché MI5 avverte che gli attori cinesi sono “relentless”.
La domanda che si pone ora Westminster è se il Regno Unito sia pronto ad affrontare un avversario che opera con logiche asimmetriche. Se Pechino può permettersi un esercito di operatori dedicati a missioni di elicitazione digitale, non è così scontato che anche Londra, Bruxelles o Roma possano.
















