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Lo scontro Tokyo-Pechino è anche pop

Dopo le dichiarazioni della premier Sanae Takaichi su una risposta militare alla possibile invasione di Taiwan, è arrivata un’ondata di cancellazione di concerti, film e presentazioni nipponiche sul territorio cinese. Lo scontro è anche culturale

Alle prime melodie dell’iconica “Memories”, una delle canzoni del famoso anime One Piece, la musica si è fermata. Luci spente, strappo del microfono. L’artista è invitata a scendere in malo modo dal palcoscenico. La scena surreale è accaduta a Shanghai durante un concerto dal vivo della cantante giapponese Maki Otsuki, famosa per la sua interpretazione delle canzoni dell’anime One Piece. E il motivo dell’insolita interruzione sono le tensioni geopolitiche tra Cina e Giappone per Taiwan.

Il video del momento in cui Maki Otsuki lascia il concerto è diventato virale sui social network. La sorpresa del pubblico, e lo stupore dell’artista, sono in primo piano. L’agenzia che rappresenta Maki Otsuki ha spiegato nel sito web che la sospensione dell’interpretazione durante il Festival Bandai Namco 2025 è stata causata da “circostanze inevitabili”, mentre l’altra presentazione è stata cancellata.

Gli organizzatori non hanno fatto alcun riferimento allo scontro tra Tokyo e Pechino, ma hanno semplicemente spiegato sulla piattaforma cinese WeChat che l’evento era stato annullato dopo avere considerato “diversi fattori”.

Quello di Maki Otsuki non è un caso isolato. Da quando a inizio dicembre le relazioni tra i due Paesi sono peggiorate, altri artisti e spettacoli giapponesi sono stati cancellati in Cina. Tra questi la presentazione del cantante di J-pop Ayumi Hamasaki, la pianista di jazz Hiromi Uehara e il musical “Pretty Guardian Sailor Moon”.

La stampa locale sostiene che in mezzo ci sono le tensioni tra Cina e Giappone per i recenti commenti della premier giapponese Sanae Takaichi sulla possibilità che le forze armate intervengano in un eventuale attacco all’isola di Taiwan.

Sanae Takaichi, a favore di un aumento della difesa militare del Giappone, ha cercato di giustificarsi sostenendo che le sue dichiarazioni riguardavano uno scenario ipotetico. Ma per il governo di Pechino sono una vera e propria minaccia, per cui ha risposto con rappresaglie economiche e non solo. Le autorità cinesi hanno esortato i suoi cittadini a evitare di viaggiare o studiare in Giappone, hanno fermato i programmi scolastici di scambio e hanno bloccato le premier di quattro film giapponesi. Lo scontro, dunque, è anche culturale.


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