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Bolivia e Israele di nuovo alleati. Cosa prevede l’accordo

Per il ministro boliviano le nuove sfide internazionali hanno bisogno di alleati giusti, quelli che condividono i principi di democrazia come priorità. La nuova cooperazione strategica con Israele

Un nuovo vento soffia in America latina. E a dimostrarlo sono i rapporti. Come il ripristino dei rapporti diplomatici della Bolivia con Israele. “Oggi poniamo fine ad un capitolo lungo e innecessario di separazione tra le nostre due nazioni sorelle”, ha dichiarato Gideon Sa’ar, ministro degli Affari esteri israeliano.

Con l’insediamento, il governo del presidente della Bolivia, Rodrigo Paz, ha deciso martedì di riprendere i rapporti diplomatici con Israele, sospesi nel 2009, con una breve parentesi nel 2019 e nel 2023.

In una cerimonia ufficiale a Washington, il ministro degli Esteri boliviano, Fernando Aramayo, e l’omologo israeliano Gideon Sa’ar, hanno firmato un accordo nella residenza dell’ambasciatore di Israele negli Stati Uniti per accordare il ripristino totale di rapporti, ed iniziare una nuova fase di cooperazione strategica. A breve la nomina di rappresentanti diplomatici a La Paz e Tel Aviv. Alla firma dell’accordo è stato presente anche José Gabriel Espinoza, ministro dell’Economia e delle Finanze pubbliche della Bolivia.

Aramayo ha dichiarato che il nuovo governo boliviano è conscio delle sfide di oggi e spera di affrontarle con gli “amici giusti”, in chiaro riferimento a Israele. Ha anche invitato i cittadini israeliani a visitare la Bolivia, giacché non è necessario il visto per entrare nel Paese sudamericano. Nel 2014, l’ex presidente Evo Morales aveva imposto il requisito ai cittadini israeliani perché provenienti da uno “Stato terrorista”.

“La visione audace del presidente Paz si basa nei rapporti di affinità democratica e certezza istituzionale – ha spiegato Aramayo al sito Infobae -, assicurando al Paese un luogo di rispetto e protagonismo come socio affidabile, generatore di sviluppo economico tangibile e impegnato con la professionalizzazione radicale del servizio estero”.

Dal 2020, sotto l’amministrazione dell’ex presidente Luis Arce, la Bolivia aveva chiuso i rapporti diplomatici con Israele perché criticava l’aggressiva risposta militare a Gaza dopo l’attacco di Hamas. Con l’arrivo di Paz alla presidenza, si chiudono 20 anni di governi di sinistra in Bolivia. Per il Capo di Stato boliviano la priorità è ridare un luogo importante al Paese nel panorama internazionale e privilegiare i legami con chi ha la democrazia come principio saldo.

“Ci sentiamo molto vicini al popolo di Israele perché condividiamo molte sfide – ha aggiunto Aramayo -. Siamo consci del grande cammino che abbiamo davanti e le prove che andiamo ad affrontare”.


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