Che succede in Italia Futura? Proprio nel giorno in cui il pensatoio montezemoliano con una sorta di manifesto-appello chiama a raccolta tutti i liberali d’Italia per degli stati generali all’insegna del liberalismo, si vocifera di una maretta ai vertici del think tank di cui è presidente onorario Luca Cordero di Montezemolo.
Le voci accreditano l’ipotesi di un prossimo abbandono della guida di Italia Futura da parte dell’economista Nicola Rossi. L’ex senatore del Pd, poi transitato al gruppo misto per divergenze di linea rispetto alla tesi e alla guida del Partito democratico, aveva preso la guida del movimento per un nuovo corso del movimento dopo il risultato elettorale della montiana Scelta Civica.
L’idea di Montezemolo e di Rossi era quella di dare nuovo impulso, più movimentista e liberista, all’associazione che comunque aveva contribuito all’allestimento delle liste di Scelta Civica, tanto da aver eletto diversi parlamentari tra cui lo storico Andrea Romano, e fornito anche alcuni esponenti al governo delle larghe intese presieduto da Enrico Letta, come ad esempio il viceministro allo Sviluppo economico, il manager e intellettuale Carlo Calenda, uno dei dirigenti di Italia Futura considerati più in sintonia con Montezemolo fin dalla presidenza montezemoliana di Confindustria.
Dunque le indiscrezioni che accreditano prossime dimissioni di Rossi dalla guida della rifondata Italia Futura stanno sorprendendo molti militanti e dirigenti dell’associazione liberale che proprio oggi con un manifesto-appello, peraltro non firmato da Rossi (solo un caso?), propongono stati generali dei liberali.