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Il mondo in rassegna

I repubblicani americani sono convinti di essere di fronte a un momento che potrebbe decidere del futuro Usa. Lo spirito di Ronald Reagan ha raggiunto i lavori della convention ma non tutti ritengono che Romney sia la personalità giusta a cogliere le opportunità della storia. Come titola il Los Angeles Times è Gingrich a fare il nome di uno dei più popolari presidenti americani, mentre le Figaro ritiene che molti delegati non siano ancora convinti delle capacità di leadership del loro candidato. Le Monde nel ripercorrere la biografia dell’uomo politico ricorda la sconfitta del padre, incapace nel 1968 di contrastare la scalata interna di Richard Nixon. Anche il New York Times fa un tuffo nel passato ricordando la convention del 1976. Il tema dei rapporti interni al Gop è ripreso dal Pais che si chiede chi sia davvero alla guida del partito.Concentrato sull´attualità il discorso con cui lo sfidante di Obama si è rivolto ai delusi dalle mancate promesse del presidente in carica. Su economia e politica estera il candidato alla Casa Bianca spara a palle incatenate sul presidente. Silenzio invece sulla sicurezza, uno dei pochi settori in cui Obama possa vantare successi a 360 gradi. Concordi su questo Washington Post e Nyt. Il quotidiano di Manhattan si chiede se i repubblicani, mistificando il recente passato Usa, non contribuiscano a discreditare la politica. La Nezavisimaja Gazeta torna sui possibili futuri rapporti Usa-Russia in caso di vittoria repubblicana.Il viaggio in Cina di Angela Merkel occupa i giornali tedeschi. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ritiene che Pechino contribuirà alla ripresa finanziaria europea. Un aiuto per cui l’Impero di mezzo pone però condizioni, afferma la Suddeutsche Zeitung.Se il cancelliere tedesco riesce a nascondere le sue difficoltà interne dietro i successi in politica estera, lo stesso non succede nelle altre capitali europee. A Parigi il leader della seconda locomotiva europea è in affanno. Le Figaro scrive infatti che il presidente Hollande intende puntare sul partito socialista per rafforzarsi, organizzare la propria corrente e farne un punto di appoggio. Il neo capo di stato transalpino ha bisogno di rilanciare la figura presidenziale dopo i deludenti sondaggi che hanno marcato la transizione all’Eliseo.Il Los Angeles Times si occupa invece delle difficoltà di Mario Monti stretto, secondo il giornale californiano, nella tenaglia del debito e le misure necessarie alla crescita. Nemmeno le prospettive del governo di David Cameron sono rosee. Ne parla la Neue Zurcher Zeitung evidenziando come finite le ferie Londra sia attesa da un difficile rimpasto governativo.Ruolo della Bce in prima pagina su Suddeutsche Zeitung e Financial Times. L´istituto europeo controllerà tutte le banche Ue. Il quotidiano della city londinese ospita il parere del ministro della finanze tedesco. Nel giorno in cui l’Aiea mette di nuovo sotto accusa la politica nucleare dell’Iran, la stampa internazionale registra unanime il fallimento di Teheran. Il vertice dei non allineati non buca l´isolamento l’amministrazione Ahmadinejad. Faz , Neue Zurcher Zeitung e Nyt ritengono che dopo il predicozzo paternalista di Ban Ki Moon, l’attacco al regime siriano del presidente egiziano Morsi ha palesato il fiasco di Teheran. Di autogol degli ayatollah parlano anche la Welt e la testata russa Nezavisimaja Gazeta. Il giornale di Zurico elenca anche i tanti modi con cui l’Iran sostiene la Siria.Di ecologia si occupano le Monde e Washington Post. Il giornale francese scrive che i negoziati sul clima riprendono in un contesto d’urgenza. Per quotidiano Usa invece è preoccupante l’opera di deforestazione in atto in Bolivia. Se a quanto avviene a La Paz si sommano azioni simili in corso nei paesi limitrofi, consistente è il rischio che i danni ambientali si scarichino sulla foresta amazzonica.
      
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