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Consiglio dei Ministri o Consiglio dei Misteri?

La settimana scorsa si è tenuto a Palazzo Chigi l’ormai celebre “seminario di governo” sulle politiche per la crescita sostenibile. L’esito è stato un documento omnibus che ha suscitato più dubbi che entusiasmi. Nessun provvedimento comunque, la scorsa settimana. L’appuntamento è per domani, giorno canonicamente dedicato al consiglio dei Ministri. Ancora questa mattina, dalle colonne de La Stampa, il ministro dello Sviluppo Economico ha rilasciato un’ampia intervista con la premessa di essere “alla vigilia del consiglio dei ministri che dovrebbe approvare la prima parte dei provvedimenti sulla crescita”.
 
Già. Agenda digitale, start up, infrastrutture: questo il programma di Passera per domani. Peccato che il programma di Monti sia diverso. La tanto attesa convocazione del Cdm non è (ancora) arrivata. Non è detto che la ragione sia nei dubbi che – secondo le male lingue romane – il premier nutrirebbe sui piani del suo ministro. Più probabile che lo stop derivi dalle perplessità, ed è un eufemismo, che ha suscitato la junk law proposta dal ministro Balduzzi: unc lamoroso (ulteriore) passo indietro nella civiltà del rapporto fra Stato e cittadini.
 
In questo contesto non va dimenticato il caso aperto sul tema spinoso della giustizia e del Dl anticorruzione palesemente osteggiato dal Pdl, partito azionista di maggioranza del governo. Per Monti, che torna da Berlino legittimamente soddisfatto, una pausa per misurare le effettive forze in campo potrebbe essere una scelta giusta. Per ora, registriamo che domani l’unico Cdm è (al momento) il Consiglio dei misteri.
 
 


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