Ufficialmente partita la campagna elettorale? Sembra proprio di sì, ammesso che fosse mai finita.
In casa Pd si affilano le armi. I vecchi arnesi del centro(trattino)sinistra sono frementi di rabbia: c’è chi osa sfidarli a viso aperto. Il paladino della rottamazione è Matteo Renzi, proprio quello reo di essere andato a cena a casa Berlusconi.
La candidatura dell’attuale sindaco di Firenze alle primarie è ormai dato certo. Meno certo che queste primarie si facciano, almeno allo stato attuale: una data non è stata mai fissata, si parla di novembre. O dicembre. O gennaio. Bersani, come altri maggiorenti del partito, cercano di fare buon viso a cattivo gioco, ma la verità è che “solo” gli elettori vogliono un confronto aperto, molto meno i leader, che avrebbero solo da perderci.
Così, consci del fatto che ormai il confronto è inevitabile, questi giorni c’è la fila per attaccare Renzi: lo fa Vendola, che lo accusa di essere un “juke-box delle banalità”; lo fa la D’Alema, “Bersani è più adatto a unire il nostro partito, a costruire una coalizione e a governare l’Italia. Tre cose molto importanti che Renzi non mi sembra in grado di fare”; lo fa Fioroni, “Renzi fa bene il sindaco di Firenze e, secondo me, se lo continua a fare meglio e se aggiusta il traffico cittadino è una buona cosa”. Lo fanno anche Bindi e Merlo (Vice Presidente Commissione Vigilanza Rai).
E lo fa anche Grillo, “Hanno bussato alla porta e non c’era nessuno. Era Matteo Renzi”, ma questo fa meno notizia.
Vuoi vedere che Matteo Renzi, così temuto, potrà risultare un bel grattacapo per gli inamovibili del lato sinistro della politica italica? Sono aperte le scommesse.
Buon divertimento!