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Bersani e D’Alema bisticciano su Rodotà

Con il Congresso alle porte e un Pd da riscrivere, tutto sembra tremendamente lontano. Il caos post-elettorale di marzo, “il governo del cambiamento” tanto cercato da Pier Luigi Bersani, le consultazioni frenetiche di quei giorni che portarono, dopo lungo travaglio, alla rielezione del Presidente Napolitano, al conferimento dell’incarico governativo a Enrico Letta e al conseguente passo indietro del segretario Pd.

Eppure oggi escono le anticipazioni di due libri che tornano come una bomba su quel periodo. E creano un botta e risposta tra due suoi protagonisti, due storici alleati dei Ds e del Pd, ora mai così distanti: Massimo D’Alema e Bersani, appunto.

Nel libro di Marco Damilano “Chi ha sbagliato più forte” (Laterza), l’ex premier accusa Bersani di avere “sbagliato un calcio di rigore a porta vuota” e di avere “perso lucidità” dopo le elezioni di febbraio. In particolare, D’Alema rimprovera a Bersani di aver voluto a tutti i costi tentare di arrivare a palazzo Chigi, anziché provare a giocare la carta di Stefano Rodotà come premier di un possibile governo aperto anche ai grillini.

La risposta dell’ex segretario arriva tramite l’anticipazione del libro “Giorni bugiardi” (Editori Internazionali Riuniti) a firma di due suoi fedelissimi Stefano Di Traglia e Chiara Geloni.
Ed è una secca smentita a D’Alema: “Ho già smentito più volte: nessuno mi ha mai suggerito altri nomi per l’incarico. Tutti sanno che non avrei mai impedito la nascita di governo se ostacolo ero io”, taglia corto Bersani.

I dissapori resi evidenti dal bisticcio odierno lasciano quindi un’incognita: come faranno i due ex alleati che per ora sembrano combattere uno contro l’altro a combattere uno a fianco all’altro a favore del loro comune candidato alla segreteria Pd Gianni Cuperlo?



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