Victor Vekselberg è il nuovo super socio al 49% di Luca Cordero di Montezemolo in Charme Fashion Group (Cfg), veicolo lussemburghese controllato dal fondo Charme Investments al 51% e che detiene la maggioranza di Ballantyne, celebre produttore di cachemire. A riportarlo è Andrea Giacobino su il Mondo, dal quale apprendiamo che la sua identità “è trapelata attraverso la nomina di un nuovo consigliere di Cfg avvenuta qualche giorno fa nel Granducato: il russo Vladislav Osipov, residente a Mosca, classe 1971, ha infatti rimpiazzato Etienne Schon che sedeva nel consiglio d´amministrazione fin dalla sua costituzione nel 2009”.
Secondo Forbes, nella hit parade dei super ricchi del pianeta, Victor Feliksovich Vekselberg con 12,4 miliardi dollari occupa il 64 posto. L’ottavo paperone della Russia è nato 54 anni fa in un villaggio dell’Ucraina non lontano da Lvov la città che a lungo ha respirato l’atmosfera cosmopolita dell’Austria Ungheria prima di essere spinta dentro le frontiere del socialismo dalla seconda guerra mondiale. Sarà per questo che non apprezza quando qualcuno usa la parola oligarca per definirne lo status di grande capitalista. Sarebbe come dirgli che il suo successo è dovuto ai rapporti politici e non al talento che possiede. Per Vekselberg la parola oligarca ha il suono del potere che infrange capacità e intelligenze allo scopo di far vincere solo quelli scelti da lui.Businessman che conserva le amicizieAl contrario nel mondo degli oligarchi russi il magnate conserva i migliori contatti. Ma solo con coloro che è possibile definire amici oltre che compagni di avventure finanziarie. Tra questi Leonard Blavatnik, oggi esiliato negli Stati Uniti. Insieme i due uomini hanno dato vita alla struttura finanziaria Renova, nata sfruttando le possibilità aperte dalle privatizzazioni nell’Urss in agonia. I due businessman posseggono inoltre ognuno il 20% della più grande struttura per la lavorazione dell’alluminio Rusal, cosi come il 12,5% a testa dell’azienda petrolifera Tnk-Bp. Con Mikhail Friedman invece, l’altro socio d’affari nell’oro nero, i rapporti si sono raffreddati.La concorrenza sportiva mantiene invece in vita i rapporti con un altro riccone russo, Oleg Deripaska. Con l´ex Ad della Deuschte-Bank Joseef Ackermann, Vekselberg discute strategie di investimenti ma cura anche le relazioni personali.Skolkovo per cambiare la mentalità russaMatematico che apprezza l’estetica, nel 2004 il magnate russo ha comprato a New York per circa 100 milioni di dollari la famosa collezione Fabergé di uova imperiali dalla famiglia Forbes, con cui ha poi organizzato varie mostre in giro per il mondo.
Siderurgia, petrolio, elettricità, immobili e, per ultime, nanotecnologie. Ecco l’impero di Vekselberg che dall’ex presidente federale Medvedev aveva ricevuto l’incarico di costruire le infrastrutture – strade, abitazioni, università – per la città mammuth di Skolkovo, la metropoli verde dove dovrebbe spuntare la Silicon Valley della Russia. Un centro tecnologico slavo per uguagliare la competenza degli Stati Uniti. Cinque settori, energia, IT, biomedicina, astronautica e tecnologie nucleari, da sviluppare contemporaneamente. Compito titanico per un paese rinato solo venti anni fa dalle ceneri sovietiche. Quasi nulla invece in confronto a quello che Vekselberg ritiene essere il vero scopo del progetto che anche Putin non intende far fallire.Cambiare la mentalità russa. Come ha detto l’imprenditore incontrando a Mosca dei colleghi tedeschi il maggior ostacolo al progetto non sono le risorse finanziarie, ma la fiducia. Come creare lo spirito giusto ecco il problema. Battere un sistema culturale stagnante la sfida più grande. Fare della Russia un paese dinamico capace di stroncare burocrazia e corruzione. Ecco l´utopia.