Dopo un’attesa di 112 giorni la Banca di Israele ha un nuovo presidente. Si tratta dell’economista Karnit Flug, 58 anni, fino ad ora vicepresidente dell’istituzione finanziaria. È la prima donna alla guida della banca. Flug era tra le favorite per sostituire Stanley Fischer fin dall’inizio, ma alcuni leader politici si sono opposti in un primo momento, rendendo il suo nome incerto sino alla fine.
L’impegno con il Fmi
La nomina è arrivata dopo alcune denunce da parte dei media israeliani sulle conseguenze negative di un prolungato vuoto di potere ai vertici della banca. Flug, di fatto, era già alla guida dell’istituzione finanziaria dopo le dimissioni di Fischer il 30 giugno. Ma il premier Benjamin Netanyahu si era rifiutato di accettare il suo nome, argomentando che alla presidenza della Banca di Israele era necessaria una figura con più esperienza sul piano internazionale. Poi è arrivata la rettifica: “Ci ha impressionato il lavoro di Flug negli ultimi mesi alla Banca di Israele”, ha spiegato il premier in un comunicato firmato congiuntamente al ministro delle Finanze, Yair Lapid. Decisiva è stata la riunione annuale con il Fondo Monetario Internazionale che, secondo il quotidiano economico israeliano Calcalist, avrebbe perorato la causa della Flug.
Dietro le quinte
Le trattative per la nomina del nuovo presidente sono iniziate giovedì scorso. Le qualità di analisi, la chiarezza della sua politica e le relazioni con i leader della Federal Reserve, hanno sciolto le ultime resistenze. “L’ultima spinta è venuta da Stanley Fischer che ha chiamato il premier israeliano chiedendogli di nominare Flug alla Banca centrale, dicendo che era il migliore dei nomi in ballo” , ha scritto Haaretz.
Scheletri nell’armadio
Sempre secondo Haaretz, Netanyahu ha analizzato “gli scheletri nell’armadio” dei candidati. Prima della Flug si era orientati su un altro ex presidente della banca, Yaacov Frenkel, ma è stato coinvolto in uno scandalo per il furto di un abito nell’aeroporto di Hong Kong. Anche un altro contendente, l’argentino-israeliano Leo Leiderman, è stato bocciato a causa di alcune consulenze “sospette”.
Contro la disoccupazione
Della Flug si sa che è preoccupata sia per l’inflazione sia per gli indici della disoccupazione di Tel Aviv. E avrebbe simpatie politiche socialiste che, commentano alcuni osservatori, Netanyahu non gradisce particolarmente. Anche per questo la sua candidatura è maturata con un’attesa così lunga.