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Due considerazioni sul caso Pascale

Sarò breve in questo post.

Che giornalismo sarebbe quello che vuole usare condizioni personali come oggetto per creare delegittimazione politica e umana? Non è giornalismo, è spazzatura. Purtroppo, almeno negli ultimi vent’anni, ci siamo abituati a questo modo di dare dis-informazione.

Slvio Berlusconi ha creato, si può dire, un contesto particolarmente favorevole a questo modus operandi dei media. Anzi, lo ha alimentato e oggi sembra che, come recita il vecchio motto “chi semina vento, raccoglie tempesta“.

Gli scandali alimentano le voglie perverse di molti italiani, di molti opinionisti e pure di qualche politico. Se Francesca Pascale ha scelto la strada del successo, questo non ci deve interessare. Se è o meno lesbica, non ci riguarda. Se ama o meno Berlusconi, ancora meno.

Francesca Pascale è una persona che ha fatto le sue scelte, come tutti, e non c’è motivo per cui la sua vita debba essere sezionata e ricoperta di dubbi, insulti o altro. Questo, per colpire un uomo politico e la sua figura, ormai già degradata dal diretto interessato. Peggio non poteva fare. Ma gli italiani sono duri ad imparare. Anzi, forse non vogliono proprio capire.

Le vicende ultime, che hanno interessato la compagna di Berlusconi, sono squallide. E sono negativamente colpito da Santoro e dalla sua ultima trovata. Se tutti si occupassero di cose serie e concrete, l’Italia forse non starebbe nel bel mezzo del processo di desertificazione sociale, economica, culturale e politica in cui è.

Cambierà qualche cosa in questo Paese? Bha.

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