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Ecco perché l’Europa dà un’altra chance alla Turchia

Timidi ma significativi segnali di apertura per l’adesione della Turchia nell’Unione europea. Dopo tre anni di stallo, i ministri degli Affari esteri di Bruxelles hanno deciso di tornare a valutare la convenienza dell’ingresso della Turchia nella comunità.

“Complimenti agli amici della Turchia, un nuovo capitolo per l’adesione all’Unione europea si apre dopo tre anni di pausa”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri lituano, Linas Linkevicius. La notizia è stata confermata da Stefan Fule, commissario per l’Allargamento dell’Ue.

I motivi della riapertura
“I recenti sviluppi in Turchia hanno sottolineato l’importanza del ruolo dell’Ue, che continua ad essere punto di riferimento per le riforme di Ankara. Per questo, i negoziati per l’ingresso del Paese nella comunità europea hanno bisogno di riprendere vigore”, ha spiegato Fule.

Questa nuovo capitolo è il ventiduesimo nel processo di negoziazione, e si si riferisce alle politiche regionali. Le discussioni partiranno il prossimo 5 novembre.
L’annuncio arriva dopo mesi di tensioni e critiche reciproche fra Ankara e Bruxelles. La svolta è arrivata quando la Germania, uno dei Paesi maggiormente contrari all’adesione turca assieme alla Francia, ha cambiato atteggiamento.

L’Ue aveva chiesto di riattivare i negoziati nel mese di giugno. Ma questi sono stati rimandati ancora una volta dopo che i rappresentanti di alcuni Stati europei hanno criticato le reazioni del governo di Recep Tayyip Erdogan ai tumulti turchi di giugno e luglio scorsi. Così, tutto è stato rimandato alla presentazione del rapporto annuale della Commissione sui Paesi candidati.

Un lungo percorso
La Turchia è divenuto membro associato nel 1963, quando c’era ancora la Comunità economica europea. Il governo di Ankara ha poi richiesto di far parte dell’Unione nel 1987, ma il processo di negoziazione è iniziato soltanto nel 2005.

Ci sono stati pochi sviluppi in questi anni. Tra i problemi principali ci sono il riconoscimento della Repubblica turca del nord di Cipro da parte di Ankara, questioni che riguardano la libertà di espressione e di stampa, il rispetto dei diritti umani e l’indipendenza del potere giudiziario. Ma la Turchia spera ancora in un avanzamento del processo di integrazione: la Croazia ha cominciato i negoziati nello stesso periodo e ad agosto è diventata membro dell’Ue.



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