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Perché è saltato l’incontro tra Papa Francesco e Netanyahu

Non c’è stato il tempo necessario per organizzare l’incontro fra Papa Francesco e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Così un portavoce del governo di Tel Aviv ha spiegato il presunto cambio di programma. Presunto perché, domenica scorsa, la Santa Sede ha detto di non avere in calendario nessun appuntamento con Netanyahu e di non poterne inserire uno all’ultimo momento. Un giornale spagnolo, Religión Confidencial, sostiene che l’incontro non è stato richiesto con il dovuto preavviso e la mancata riunione potrebbe mettere a rischio la visita di Papa Francesco in Terra Santa.

Un Papa di tutti
Secondo La Stampa, “insider raccontano quanto male l’abbiano presa i collaboratori di Netanyahu“, che ieri sera è stato ricevuto da Enrico Letta – con il quale ha dichiarato di condividere il medesimo obiettivo di pace in Medio Oriente – e che oggi vedrà il Segretario di Stato americano, John Kerry.

“Cortocircuito comunicativo? Avventata fuga in avanti di Bibi o errore della sua segreteria, convinta che un Pontefice così alla mano avrebbe finito per trovare uno spazio, sia pur imprevisto, con buona pace del rigido protocollo? La Santa Sede, attraverso padre Lombardi minimizza, argomentando che sebbene il premier israeliano sia il benvenuto “il Papa per questa settimana ha altri impegni”, rivela ancora La Stampa.

Fallimento diplomatico
Il quotidiano israeliano Haaretz, invece, ha qualificato l’accaduto come un “fallimento diplomatico” di Israele. Una frustrazione ancora maggiore dopo che lo scorso giovedì il Vaticano ha ricevuto il presidente palestinese, Mahmud Abbas, conosciuto anche come Abu Mazen. Facendogli tra l’altro un dono significativo: una penna per firmare quanto prima l’atteso accordo di pace tra Palestina e Israele.

La visita in Terra Santa
Sono mesi che Israele e il Vaticano cercano di programmare la visita del Papa in Terra Santa. Jorge Bergoglio vorrebbe visitare Israele prima del mese di maggio, quando Simon Peres lascerà la presidenza. In più, il viaggio potrebbe servire anche per festeggiare il 50° anniversario della prima visita papale in Israele, quella di Paolo VI nel 1964.



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