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Il diritto alla vita e il Parlamento europeo

Il voto dello scorso martedì al Parlamento Europeo sul progetto risolutivo Estrela, che a sorpresa ha sancito il ritorno del testo in commissione, ha rappresentato una notevole vittoria per chi, come noi, difende il diritto alla vita dal momento del concepimento, la libertà di educazione e il diritto all’obiezione di coscienza. Siamo grati a tutti i parlamentari che hanno votato contro l’adozione di questa proposta, ma siamo anche coscienti che il testo sarà ripresentato a breve in aula, e che quindi bisogna continuare a chiedere ai deputati di respingerlo. È di oggi la notizia che anche alle Nazioni Unite il cosiddetto “diritto all’aborto” ha subito una significativa battuta d’arresto, con il rifiuto da parte delle Nazioni Unite di prendere in considerazione le richieste della Conferenza di Bali, un forum di giovani diretto dalle lobby abortiste e sostenuto dal Fondo delle Nazioni unite per la popolazione.

Risulta invece preoccupante, sempre in materia di organismi internazionali, la pubblicazione del documento “Standard for Sexuality Education in Europe” ad opera dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dato il carattere ideologico e svilente della sessualità che emerge da questo testo, chiediamo a tutti di sottoscrivere la petizione di CitizenGO per chiedere alla dottoressa Margret Chan, direttrice dell’OMS, di ritirarlo.

Siamo felici di aver vinto alcune battaglie, ma siamo anche consapevoli che molte altre ne verranno, sulla strada che porta a un’autentica promozione dei diritti umani.

 



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