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Dove l’arte parla a tutti

Nella capitale dell’Arizona, in una zona molto vicina al centro e su una strada che si chiama McDowell Road, in un parchetto piccolo quasi quanto un’aiuola, c’è un monumento che può apparire singolare, ma che in realtà è molto, molto toccante.

Phoenix, AZ, USA – Si chiama Cancer Survivors Park ed è un monumento dedicato a chi si è ammalato di cancro ed è sopravvissuto.

È un insieme di statue in bronzo che raffigura delle persone, alcune sofferenti e impegnate nel varcare una serie di tre archi squadrati, altre – una coppia con un bambino – sorridenti, a simbolo della vittoria sulla malattia.

L’opera è in sé molto suggestiva. Si trova lungo una strada a scorrimento veloce e regala un piccolo angolo di colore nel paesaggio fortemente urbanizzato. Insieme alle statue ci sono delle panchine e attorno la vegetazione tipica del deserto dell’Arizona.

Sulla destra un cartello presenta l’opera: “Cancer Survivors Park”. Accanto, un’incisione: “Realize that cancer is a life threatening disease but some beat it. Make up your mind you will be one of those who do”. È un monito a tutti: “Renditi conto che il cancro è una malattia pericolosa per la vita, ma talvolta la si può battere. Convinciti di essere uno di quelli che lo fanno”. L’idea è di Richard e Annette Bloch, imprenditore e benefattore americano e sua moglie.

Richard Bloch, a cui è stato diagnosticato un tumore al polmone nel 1978, è riuscito a debellare la malattia e da quel momento si è impegnato in prima persona nella lotta contro il cancro, organizzando numerose iniziative di beneficenza. Non solo a Phoenix infatti, ma in tante altre città degli Stati Uniti d’America ci sono parchi come quello situato nella McDowell Road di Phoenix.

Intorno al piccolo parco ci sono un caffè, dove gli avventori si trattengono spesso a lavorare al pc, un supermercato e il teatro dell’opera. Le automobili sfrecciano a gran velocità tutto intorno, ma scampoli di vita, di memoria e di ottimismo fioriscono nella capitale del deserto.

Ma quello che non notano gli automobilisti lo notano i pedoni che si imbattono in questo complesso di statue. Il senso di quest’opera d’arte è indicato dagli archi, simbolo del cancro che separa e unisce quei visi prima tristi e poi gioiosi. Questa è un’arte che non si cura della magnificenza e che non racconta la storia come accade nel Vecchio Continente, ma che ha come obiettivo quello di lanciare un messaggio: la gioia per la guarigione da una malattia.

Twitter @FraOnorato



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