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La proposta di Berlusconi manca di un quid ma ha un perché

La proposta manca del quid ma ha un suo perché. L’estemporaneità che caratterizza il pensiero e l’azione del Pdl ieri ha avuto un’ennesima riprova. Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha evocato Pier Ferdinando Casini alla guida di un polo moderato che si contrapponga alla sinistra e al Pd. L’offerta non ha convinto il leader dell’Udc. A riprova del fatto che la sortita di Alfano, nel corso della presentazione di un libro, fosse concordata con Silvio Berlusconi, è arrivata stamattina l’intervista dell’ex premier a Maurizio Belpietro, direttore di Libero, su Canale 5. Berlusconi ha aggiunto che non intende ricandidarsi alla guida del Paese ed è disposto anche ad appoggiare un governo Monti nella prossima legislatura. Musica per le orecchie di Casini.
 
I dubbi sull’iniziativa dei vertici pidiellini restano, però. Le parole di Berlusconi e Alfano sono ben diverse da quelle recenti su una rediviva Forza Italia, su un ennesimo predellino e altre idee tra il bizzarro e l’immaginifico. Insomma, resta da vedere quanto regga la proposta rispetto agli umori cangianti dell’ex premier. Di sicuro il quadro che si va delineando consente poco spazio di manovra al Pdl, all’Udc e alla magmatica area liberale costituita essenzialmente da Italia Futura e Fermare il Declino. Con la strada socialdemocratica intrapresa da Pierluigi Bersani, che sta saldando un asse strategico con un Nichi Vendola meno antagonista e più amministratore, l’alleanza post elettorale tra Pd-Sel e Udc rischia di sfaldarsi prim’ancora di costituirsi. Ma anche in caso di vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Pd per i moderati e i liberali lo scenario si complica: il sindaco di Firenze, come si è visto anche ieri sera a Che tempo che fa da Fabio Fazio, è un leader liberal che evocando Tony Blair e sbertucciando Massimo D’Alema può attrarre preferenze e simpatie non di sinistra e fors’anche di destra. Un disastro per la composita area moderata.
 
Resta da vedere, ora, se i leader del Pdl continuano ad atteggiarsi a protagonisti di Scherzi a parte oppure pensino davvero di andare oltre Silvio.

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