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La panchina del Milan ha logorato Allegri che non mangerà il panettone

“La panchina logora chi non ce l’ha”. Gradevole la battuta con cui Allegri ha liquidato le critiche di un grande ex, Clarence Seedorf, all’attuale Milan, il più modesto dell’era Berlusconi.
Ma, attualmente, il più logorato appare proprio l’allenatore livornese.

È positivo cercare di sdrammatizzare in un mondo, quello del calcio, dove l’ironia è merce rara.
Le battute, tuttavia, non cancellano la crisi dei rossoneri, né le responsabilità di Allegri, la sua incapacità nel gestire i campioni: oltre a Seedorf, il conte Max non è riuscito ad andar d’accordo con Pirlo, Ibrahimovic, Nesta, Ambrosini e Gattuso, ottenendo da Galliani le loro cessioni, che hanno ringiovanito, ma indebolito, la squadra.

Il rapporto tra Allegri e il Milan avrebbe dovuto concludersi a luglio. E non a novembre. Adesso il tecnico e i Berlusconi continuano a lavorare, con scarsi risultati, come due separati in casa. Con il Cavaliere che, impegnato su fronti molto più delicati, non dedica molto attenzione al club, pur non avendo mai nascosto la sua scarsa simpatia per Max.

Per un paradosso, gli unici ad essere super-soddisfatti per la conferma, in estate, della panchina rossonera, sono i tifosi della Roma. Con l’arrivo dell’ex tecnico del Cagliari nella capitale, Sabatini non avrebbe ottenuto la firma di Garcia e i giallorossi non dominerebbero il torneo.

Strano, spesso, e pazzo, il calcio. Come la vita.


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