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Tutti contro la Germania dopo il no a Bae/Eads

Le Monde non fa sconti alla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, per la sua opposizione che ha fatto naufragare il progetto di fusione tra la franco-tedesca Eads e la britannica Bae Systems.
 
“Da una parte la Germania, pacifista, non ha voluto unirsi alla missione franco-inglese in Libia, non è d’accordo con l’idea di costituire un leader mondiale dell’industria militare. D’altra parte la Germania – si legge nell´editoriale del quotidiano parigino – che rifiuta alleanze dove è più potente, esige la parità dove è meno forte. Nel 1999, il cancelliere Gerhard Schroeder aveva ottenuto in Eads una parte superiore ai meriti dei suoi industriali, una concessione francese perché l’accordo potesse essere siglato. L’ingresso di Londra nel gioco avrebbe rimesso la Germania al suo livello, ciò che Berlino ha rifiutato”.
 
“Questa attitudine – osserva Le Monde – rivela la doppia faccia di Angela Merkel. Parla continuamente di un’unione politica in Europa, ma si oppone a ogni proposta concreta, come testimoniato dal suo rifiuto di un’Europa della difesa o bancaria, ambito in cui auspica che la Bce controlli tutte le banche della zona euro, tranne quelle tedesche. Su questo dossier, la cancelliera si è dunque mostrata politicamente provinciale e industrialmente imperialista”, conclude il quotidiano francese.
 
Se il progetto di fusione tra le società avrebbe potuto suggellare un accordo storico tra Francia e Germania, si teme ora che il suo stop possa rianimare un’insofferenza secolare.
 
Ma, da Berlino, c´è chi prova a difendere la posizione del governo nel deal. “Non è colpa della Germania se il progetto di fusione tra i due colossi della difesa Eads e Bae Systems è naufragato”, ha affermato il ministro della Difesa tedesco, Thomas de Maiziere. “Prendo atto del fallimento dell´intesa e non ne sono del tutto sorpreso”, ha spiegato il ministro, aggiungendo di “non condividere” il parere che sia stata l´opposizione della Germania a bloccare l´accordo. “E´ stata una decisione di carattere commerciale”, ha commentato de Maiziere.
 
L’anti Merkel zu Guttenberg
 
C´è però una autorevole voce tedesca che sta esternato la sua disapprovazone nei confronti della politica del governo merkeliano. In un´intervista al Financial Times ripresa anche da Die Welt, Karl-Theodor zu Guttenberg, ex ministro della Difesa tedesco e ora al centro Strategic & International Studies di Washington, sostiene: “Sebbene sia orgoglioso di provenire dalla Baviera e conosca la volontà dello Stato di raggruppare le società leader nell’aerospazio e nella difesa, tenere l’intero deal ostaggio di questo aspetto non è né un buon business né una scelta politica intelligente”.
 
“Dal punto di vista politico – ha proseguito l’ex ministro – lo stop alle trattative potrebbe isolare Berlino dalla Francia e dalla Gran Bretagna, i suoi più importanti partnet europei, e ciò richiama alla mente l’astensione di Berlino al Consiglio di Sicurezza dell’Onu in merito all’intervento in Libia, e si tratta di qualcosa che deve essere decisamente evitato”.
 
Secondo zu Guttenberg, “il fatto che Eads e Bae non si siano nemmeno preoccupate di richiedere la proroga del termine per il merger martedì indica che le negoziazioni governative fossero veramente impantanate, costringendo le due società a bloccare ogni trattativa. In questo senso, il fallimento del merger tra Eads e Bae diventa un’opportnità mancata di proporzioni storiche per porre finalmente le tre più grando potenze europee, Gran Bretagna, Grancia e Germania, sullo stesso piano nell’aeronautica e nella difesa”.

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