Skip to main content

La versione (patriarcale) di De Benedetti

Era un Carlo De Benedetti un po´ in versione patriarca, familiarmente nonno, quello che ha incontrato il giornalista del Sole 24 Ore andato lì per intervistarlo dopo l´annuncio del definitivo passaggio del testimone ai figli, e in particolare a Rodolfo.
 
Lo scarno comunicato di ieri annunciava infatti che l´Ingegnere avrebbe girato a titolo gratuito a Rodolfo, Marco ed Edoardo le azioni della accomandita CDB&Figli sapa, cassaforte del gruppo di famiglia. E in più che avrebbe abbandonato tutte le cariche operative, mantenendo solo quella in Repubblica-Espresso, la sua vera passione.
 
“Lo faccio per continuare la tradizione di famiglia. Io ho ricevuto l´azienda da mio padre, l´ho fatta crescere e ora tocca alla terza generazione”, ha detto. Giusto. Il problema del passaggio generazionale del testimone è uno dei punti dolenti del capitalismo italiano e l´Ingegnere l´ha risolto.
 
Però non è detto che se ne vada proprio del tutto. Intanto le azioni che gira ai figli sono quelle custodite nella Sapa; altre sono in Romed, la sua finanziaria personale che rimane tale: quindi, in caso di necessità, l´Ingegnere resta un azionista di peso che può far sentire la sua voce.
 
C´è poi un altra considerazione, legata alle cariche operative. L´abbandono di ogni ruolo gestionale De Benedetti lo aveva già annunciato e messo in atto nel gennaio del 2009 quando aveva lasciato le presidenze di Cofide e Cir dando tutto il potere al figlio Rodolfo, amministratore delegato della seconda. Quindi era praticamente lui solo al comando, anche se affiancato da un padre non certo esile e azionista di controllo.
 
Da ieri le cose sono cambiate. Le azioni (tranne quelle Romed) passano agli eredi, ma il potere nella holding Cir viene suddiviso. Accanto a Rodolfo, presidente esecutivo, arriva Monica Mondardini. Si tratta della manager chiamata dall´Ingegnere quattro anni fa a gestire la parte editoriale del gruppo. Dunque è la persona con la quale ha lavorato a più stretto contatto in questo periodo, avendo condiviso con lei le scelte strategiche a L´Espresso-Repubblica.
 
E´ il manager che conosce meglio e di cui si fida di più. Sarà la copilota assieme a Rodolfo. E forse questo sta a indicare che oggi passa sì il testimone al figlio, ma se ne tiene un pezzetto (Romed) e incarica qualcuno di tenere gli occhi aperti e, se occorre, di riferirgli. Forse non tutto è filato via liscio in famiglia come gli annunci ufficiali e l´intervista del patriarca fanno intendere.


×

Iscriviti alla newsletter