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In Grecia si continua a bisticciare sull’austerità

Fibrillazioni politiche in Grecia sulla contestata austerità. Il primo ministro, Andonis Samaras, ha annunciato che il Paese ha trovato un accordo con i creditori internazionali (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) sulle nuove misure economiche per sbloccare gli aiuti e permettere alla Grecia di rimanere nell’euro e uscire dalla crisi.
 
“Abbiamo fatto il possibile. Abbiamo esaurito tutte le possibilità… Abbiamo raggiunto miglioramenti significativi, anche di ultimo minuto. Abbiamo concluso un accordo con i negoziati sulle misure e sul bilancio”. Il premier ha spiegato però che bisogna ancora raggiungere un altro traguardo: l’approvazione da parte del Parlamento. Se il piano di salvataggio ottiene il sì, “la Grecia si manterrà nella zona euro”, ha detto Samaras in un comunicato. In caso l’accordo fosse bocciato, secondo il premier “il Paese sprofonderà nel caos”.
 
La previsione è diretta alle diverse forze politiche che hanno l’ultima parola sulla troika. Per Evangelos Venizelos, leader del partito socialista Pasok, l’annuncio di Samaras “è stato un atto sconsiderato”. E ricorda che non è ancora finita: le trattative continuano fino al 12 novembre, giorno in cui si riunirà l’Eurogruppo.
 
Il primo voto sul bilancio è previsto domani e la seconda votazione sulle riforme e misure di austerità per lunedì prossimo. Il voto in Parlamento, secondo la Cnn, sarà una prova di fuoco per misurare la forza della coalizione del governo di Samaras formata da Nuova Democrazia del centro destra, il partito socialista Pasok e il partito democratico della sinistra Dimar.
 
Il governo greco ha cercato di tagliare 11 miliardi di euro dalla spesa pubblica per provare a soddisfare le condizioni della controparte per il progetto internazionale di salvataggio.
 
Le nuove misure di austerità, ricorda la Cnn, rallegrano ai dirigenti ma si sommano alle già severe regole in vigore che hanno fato infuriare ai greci, colpiti da cinque anni di recessione e più del 25% di disoccupazione. Due scioperi generali sono stati chiamati nelle scorse settimane dai sindacati che dicono che un altro giro di tagli ai salari e delle pensioni sarà troppo doloroso per il popolo greco a sopportare.


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