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Mettiamo una Crocetta sulla rottamazione?

Sono colleghi di partito e il primo si è complimentato con il secondo per le elezioni regionali in Sicilia, anche se “il partito che ha vinto è stato quello dell’astensionismo”. Si proclamano entrambi “rivoluzionari” ma la loro concezione di rinnovamento è un tantino diversa. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e il neogovernatore siciliano, Rosario Crocetta, ieri sera a Ballarò hanno offerto agli italiani l’ennesima dimostrazione di quanto sia diviso il Partito democratico.
 
Il battibecco nato tra i due nel corso della tramissione condotta da Giovanni Floris riguarda l’idea di “rottamazione”. Crocetta accusa il candidato alle primarie di basarsi solo su un fatto anagrafico: “Tu avresti rottamato anche Pio La Torre (il parlamentare ucciso nel 1982 dalla mafia). La politica è una cosa seria, non puoi parlare questo linguaggio di persone che hanno una storia politica sicuramente migliore della tua”. Renzi ribatte che non è questione di età ma intende rottamare il ceto dirigente perché ha fallito. I due si rinfacciano poi vicendevolmente di essere “esaltati”.
 
Chissà se la lite continuerà anche in Sicilia, futura tappa di “Matteo” nel suo tour per la conquista del trono del centro-sinistra. Durante la campagna elettorale, Crocetta aveva detto: “Renzi voterebbe per me”. Dopo questa discussione, viene da domandarsi: e Crocetta voterà per Renzi alle primarie?
 


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